Mad Dog presenta Canto di Natale 2.0

BenvenutƏ a tuttƏ carissimƏ, sono il demone cornuto Mad Dog che vi parla per raccontarvi un altro racconto di Natale. Devo dire che ero molto indeciso quest’anno se tediarvi con altre storie dal dubbio umorismo ma mi sembra che ne abbiate bisogno quest’anno più del solito! Purtroppo con tutto quello che sta succedendo nel vostro mondo siamo dovuti andare al risparmio. Anche se ho partecipato, con un piccola parte, al bellissimo Eternal War: Inferno che vi consiglio di acquistare se non volete finire in qualche girone infernale! Dovevo anche apparire nel finale per salvare, ovviamente, la situazione ma non so perché Livio Gambarini ha tagliato quella parte fondamentale, sarà colpa del temibile Torquemasa! Quindi purtroppo non ci sono molti soldi per questa produzione e ho pensato di riciclare il primo racconto che vi ho mai raccontato. Farò un remake come quelli di Hollywood! Come ho fatto ben dieci anni fa massacrerò Canto Di Natale di Dickens ma dobbiamo cambiare buona parte degli interpreti e soprattutto il protagonista, non sapeva proprio recitare quello! Bando alle ciance quindi ma prima dobbiamo trovare il nostro nuovo protagonista per questo ci spostiamo nella nebbiosa (si, non lo è sempre, lo so. Era per dire… ora cambio, gli utenti del web saranno la fine del web!) soleggiata Milano. Ci troviamo in una stanza buia ed oscur… si, ho ripetuto due termini simili, si era far scena… per Cthulhu e Nyarlathotep siete dei lettori pignoli! Dicevo ci troviamo in una stanza buia ricca di poster dell’Inter, di action figures e con un pc all’ultimo grido completo di sedia da gamer…

Borgo si svegliò di soprassalto infatti aveva sentito un rumore e gli sembrava che ci fosse qualcuno con lui nel letto. Accese lo smartphone impaurito e si ritrovò davanti il faccione di Mad Dog che lo guardava sornione. Borgo quindi svenne. Una orrenda puzza lo costrinse a svegliarsi nuovamente. Questa volta davanti ai suoi occhi c’erano le zampe puzzolenti del demone cornuto. Il ragazzo urlò come mai aveva fatto in vita sua.

“Ehi! Non mi lavo solamente da un secolo e cinque anni! Non puzzo così tanto!”

“Mmmaaaddd Doogg??” esclamò il povero Borgo tremando

“Si, sono io, il demone cornuto! Sono tornato da te per portarti a compiere una nuova avventura!”

“No, grazie. Mi è bastata quella di qualche anno fa. Ho ancora gli incubi!”

“Hai già accettato in realtà quando hai deciso di tifare Inter. Nello statuto della società, in piccolo, c’è scritto che posso tormentare a mio piacimento i suoi tifosi quando e come voglio!”

“Che culo! E non intendo il tuo!” disse quindi Borgo ricordando un simile scambio di battute di anni prima

“Caro il mio Borgo ora partiamo per quella che all’epoca era, forse, la città più inquinata al mondo…”

Mad Dog presenta Canto di Natale 2.0

Londra, fine dell’Ottocento, la capitale mondiale della fuliggine e del carbone. Siamo in pieno inverno, manca un sol giorno al Natale. In un ufficio arredato con vecchie librerie e mobili in legno scuro, dietro ad una pesante scrivania comprata all’IKEA dell’epoca, c’era Lego Star Wars. Ehm intendevo Borgonizer Scrooge, dannato copia e incolla! La Scrooge & Marley si occupava di prestiti, scommesse sportive e all’occasione truffe finanziarie. Con Marley ormai defunto da tempo l’unico che guidava la società era Borgonizer. L’anziano uomo, pelato, con un naso lungo stava contando delle monete quando vide che nel suo ufficio era entrata una persona. Riconobbe subito la barba incolta castana, i capelli arruffati, il capello francese tipico degli intellettuali. Era Livio Gambarans, uno scrittore squattrinato a cui aveva già prestato dei soldi.

“Signor Borgonizer, mi serve un’altra sterlina e potrò mandare il mio libro dal titolo: Eternal Flames – Ade al famoso editor Torquemasa, poi diventerò famoso e le ridarò tutto con gli interessi!” disse lo scrittore

Borgonizer guardò ancora questo individuo vide che indossava un vecchio completo marrone rattoppato in più punti che era sporco, in più punti, con macchie di inchiostro.

“Niente da fare Signor Gambarans. Ho esaurito la pazienza con lei, mi tengo anche tutti i soldi. Vediamo se i suoi personaggi fantasy la fanno mangiare! Ed ora via dalla mia vista scellerato feniano!”

Dopo che lo scrittore fu andato, mestamente, via Borgonizer chiamò la sua assistente scrivana e contabile Lilletta Cratchit. La ragazza arrivò velocemente, un po’ intralciata dalle tre paia di vestiti che indossava infatti il suo padrone non voleva usare il riscaldamento per risparmiare. Lilletta era una bella ragazza dalla carnagione pallida, a causa del freddo che faceva nell’ufficio, e dai capelli lunghi neri come l’ebano. Insomma era tipo Biancaneve!

“Metti via questi soldi e ricontali prima, mi raccomando! Poi so che domani è Natale. Potrai festeggiare con quello scansafatiche di tuo marito e con i tuoi gatti ma ti detrarrò la vacanza dalla lauta paga mensile!” esclamò soddisfatto Scrooge. Giusto per la precisione la paga di Lilletta non era affatto lauta!

“Graaaazie, signore!” disse la sua segretaria sbattendo i denti per il freddo.

Poi suonò il campanello della porta e nell’ufficio entrarono due persone, un uomo e una donna. La donna aveva lunghi capelli color miele, muscoli scattanti e portamento fiero, l’uomo aveva delle ottiche, una barba folta e incolta e una faccia gioviale. Erano vestiti bene ma non benissimo, l’uomo si tolse il capello e disse:

“Signore, siamo Sergio e Simona della famosa fondazione che aiuta i poveri dal nome: Mai una gioia. Visto che domani è Natale le chiediamo una piccola elargizione per sfamare i poveri in questi giorni di festa…”

“Voi volete che faccia beneficenza?!” esclamò stupito e preoccupato Scrooge

“Si” disse la donna “esatto e noi aiutiamo i poveri anche in onore del nostro Re il sommo e saggio Sara Seranaide”

“Pezzenti! Il nostro giovine Re non ha portato giovamenti se non nelle sue tasche con le altissime tasse che ha applicato sui ricchi di cui faccio modestamente parte! Se vedessi quello stecchino di ragazzo gli farei vedere come si governa un regno come la nostra gloriosa Inghilterra! I poveri poi! Se sono poveri è solo colpa loro, non si impegnano abbastanza. Dovrebbero morire tutti così si risolverebbero molti problemi come l’affollamento delle carceri e la sovrappopolazione!”
Il viso di Scrooge era diventato paonazzo mentre eseguiva la sua invettiva solo quando ebbe finito si accorse che i due attivisti erano scappati dall’orrore per quello a cui avevano assistito. L’ultima cosa che sentì fu la voce della donna, Simona, che diceva:

“Adesso ci vuole un po’ di vino, sicuramente!”

L’avaro spedizioniere sperava di potersi a rimettere a lavorare ma venne interrotto dall’arrivo impetuoso del suo unico parente ancora vivo, il nipote, Gabriel detto Tanabrus. (Si, Tanabrus non è stato recastato, tanto costa poco e sporca ancora meno!)

“Carissimo Zio, Buona Natale! Per domani sei invitato a casa mia per…”

“Fannullone pelato! Sono tutte sciocchezze! Che hai da festeggiare che sei povero? Hai un lavoro che non ti frutta abbastanza per essere ricco come me. Non verrò mai a trovarti!”

“Zio per me il caffè, prima o poi, prenderà il posto del thé in Inghilterra, è solo questione di tempo! La mia è una passione che anche se non frutta troppi soldi mi rende felice. Vieni domani, ti prego, è Natale, non ti chiedo nulla, solo che tu possa passare una giornata felice con me ed i miei amici!”

“Non verrò mai, il tempo è denaro e tu me ne hai già fatto sprecare abbastanza. Vattene!” urlò il vecchio.

Il giovane non si scompose troppo rivolse un nuovo “Buon Natale e Felice Anno Nuovo” allo zio per poi salutare la contabile.

Gabriel uscì dall’ufficio ed incrociò alla porta un gruppo di cantori natalizi, che si facevano chiamare “Ciovati Girls & Boys” che da alcuni anni giravano la città nel periodo delle feste per racimolare qualche soldo per i poveretti della città. Il nipote di Scrooge gli lanciò un’occhiata piena di compassione sapendo che lo zio li avrebbe sgridati e quindi lasciò qualche moneta ai cantanti. I cantori ringraziarono il benefattore e lo videro sparire nel vicolo ormai oscuro tra cascate di fiocchi di neve. Si misero a cantare dietro la porta della Scrooge & Marley, intonando la famosa canzone “Silent Night Civati was right”. Passarono pochi secondi e il vecchio avaro spalancò la porta urlando, brandendo un attizzatoio e facendo fuggire i poveri cantori, per poi tornarsene dentro borbottando. Passarono pochi minuti e suonò l’ora per andare a casa e staccare dal lavoro. Scrooge non rivolse nemmeno un saluto a Lilletta e si incamminò incupito verso casa ripetendo alle volte la parola “sciocchezze”. Non salutò nessuno e appena qualcuno si avvicinava per fargli auguri li scansava e grugniva in malo modo. Quando stava per entrare nella sua vecchia e logora casa, due senzatetto che dormivano a lato della strada, lo salutarono ed gli chiesero qualcosa in elemosina. Le due donne, imbacuccate in coperte tarlate e rattoppate, riconobbero immediatamente Scrooge. La più anziana delle due, che era anche quella più in carne, con una carnagione olivastra ed il viso butterato di ecchimosi e pustole, lo guardò sorpresa per poi tentare di abbracciarlo. L’uomo si scansò malamente e le osservò malignamente.

“Cosa fai! C’è la peste e il tifo, bisogna tenere la distanza di sicurezza!”

“Siamo Pam e Odry non ci riconosci?” disse l’altra donna, assai magra, con la pelle mulatta e i due denti centrali anneriti che sporgevano dal sorriso sdentato.

“Odry ma… non è Frankezer Scrooge questo qui, è un altro. Chi sei?” chiese Pam tossendo e sputacchiando sangue.

“Non capisco cosa dite, siete matte. Qui a Londra c’è solo Borgonizer Scrooge! Ora devo andare a mangiare qualcosa di caldo e a ristorarmi al fuoco, cosa che voi non potete fare. Addio.”

“Pam quello stronzo di Mad Dog ci ha dato le stesse parti di dieci anni fa per questo noi ricordiamo Frankenizer!”

“Che bastardo!” gridò Pam e quindi esalò il suo ultimo respiro, seguita subito dall’amica.

Il vecchio non le degnò più di uno sguardo e le scansò malamente con il suo bastone pensando che doveva avvertire qualcuno per togliere quei cadaveri puzzolenti. Salì in fretta le scale che conducevano al suo portone e stava per immettere la chiave nella serratura quando il batacchio della porta assunse le fattezze della faccia del suo vecchio e defunto socio di affari, Frank Marley. Sembrava assai sofferente, gli occhiali infranti, gli occhi spiritati più del solito, la pelle chiazzata dalla dermatite. Poi tutto sparì e tornò come prima. Scrooge sebbene spaventato entrò con calma in casa, ripose cappello e cappotto sull’attaccapanni per poi dirigersi verso la sua cupa stanza. Mentre mangiava un po’ di brodaglia riscaldata su un piccolo fuocherello non poteva non pensare all’immagine che aveva visto alla porta. Doveva essere per forza un disturbo di stomaco e le arrabbiature di quella giornata. Stava rimuginando su quanto era successo quando sentì dei tonfi provenire dalle scale che portavano alla sua stanza. Tonfi sordi e ritmici. Qualcosa adesso si trovava dietro la porta chiusa saldamente a chiave, ma il mero legno non poteva tener lontano quello che entrò. Uno spettro. Lo spettro di Frank Marley il suo vecchio socio in affari morto proprio quel giorno sette anni prima. Il suo vecchio amico aveva tutto il corpo legato da catene a cui erano affibbiati come lucchetti Transformers e astronavi di Star Trek.

“Frank… sei proprio tu?”
“Sono lo spirito di Frank Marley lo dubiti per caso?” chiese lo spettro con voce spettrale e anche con spettrale carisma, ma facciamo anche con spettrale spettralità!
“Pensavo fossi un disturbo di stomaco, uno davvero ma davvero brutto, ma tanto brutto.”
Lo spettro urlò di disperazione e scuoté le sue catene con violenza tanto da far diventare ritti i capelli di Scrooge.
“Cosa sei venuto a fare qui Frank?” chiese titubante Scrooge.
“Sono qui per avvertirti che farai la mia stessa fine!”
“Scivolare su una lastra di ghiaccio, cadere dalle scale del Palazzo Reale, schiacciare il barboncino preferito de Re Sara Seranaide per poi infine essere goffamente schiacciati dalla stessa carrozza del Re?”
“No stupido! Intendo diventare uno spettro e vagare per l’eternità dannato sulla terra con la catene che mi sono costruito in vita, e noi non abbiamo la fortuna del Fantasma di Canterville, non possiamo fare scherzi al prossimo!” gemette Marley facendo rabbrividire il suo vecchio socio.
“Perché saresti condannato a questa pena? Eri un bravo uomo d’affari, riuscivi a gabbare chiunque con le tue contrattazioni!”
“E’ quest’atteggiamento egoista che mi ha portato alla dannazione eterna, forse anche perché compravo troppe cianfrusaglie. Ma tu Scrooge potrai evitare il mio fato! La tua catena è più pesante della mia. Tre spiriti ti visiteranno dalla mezzanotte di questa notte per farti cambiare vita. E’ grazie a me se hai quest’occasione, così forse anch’io potrò riposare in pace se avrò fatto una buona azione… ti saluto Scrooge, e non sai quanto mi manchino la pizza e il tiramisù!”

Lo spettro di Frank Marley scomparve lentamente lasciando nel povero Frankezer Borgonizer un senso di inquietudine che non aveva mai provato prima in vita sua. Si cambiò velocemente mettendosi il suo vecchio pigiama e la sua vecchia vestaglia e si coricò nel letto a baldacchino. Passarono lente le ore e quando le campane suonarono la mezzanotte una luce accecante invase la stanza e riuscì a penetrare le cortine del letto di Scrooge che si svegliò di soprassalto. Le tende lentamente vennero scostate mentre la luce diminuiva. Davanti a sé, l’avaro, poté vedere una donna, dallo sguardo penetrante, gli occhi grandi marroni, un viso dal taglio particolare, capelli lunghi rossi. Lo spettro indossava un pigiama di Sdentato completo di cappuccio.
“Viene con me, io sono Ciane Nemo il Fantasma del Natale Passato, del tuo Natale!” esclamò lo spettro che prese senza tanti complimenti la mano di Scrooge. Un vortice di luce li risucchiò e li portò in un largo locale, una specie di magazzino. In uno sgabuzzino all’entrata due ragazzi stavano finendo di fare dei conti prostrati su di una scrivania che riusciva a stento a contenerli entrambi. All’improvviso un uomo assai corpulento con una benda sull’occhio sinistro piombò nello stanzino urlando “E’ tempo di prepararsi per la festa di Natale. Su su finirete dopo questi conti. Voi andate a chiudere il locale e preparate la carne, io penso alla grappa!”
“Ma quello è il vecchio orbo Gabriel Valbewing, gli ho fatto da apprendista per qualche anno e quell’altro ragazzo è Ivano, non ricordo il suo cognome. Brutta fine, venne investito dalla carrozza del Principe Sara Seranaide. Proprio fra qualche giorno. E anche Valbewing non durò poi molto, morì quando nel suo corpo ci fu più grappa che sangue!” disse Scrooge sovrappensiero.
Intanto erano arrivate altre persone, tutta la numerosa famiglia di Valbewing, le sue figlie, sua moglie e il suo taciturno figlio, oltre a loro erano arrivate anche molti ragazzi e ragazze. Un orchestrina si mise a suonare un motivetto leggero e le danze poterono cominciare. Il vecchio Scrooge notò che la sua versione più giovane non stava ballando ma stava aspettando qualcuno con impazienza. Proprio in quel momento entrò nel locale una ragazza bellissima, leggiadra, divina, insomma era una gnocca di prima categoria. Questa fantastica creatura indossava un bel vestitino color giallo canarino, colore che sinceramente fa davvero schifo ma come ho scritto prima i gusti son gusti. Quest’abito le scendeva perfettamente sul corpo disegnando le sue… nahhhhh non posso descrivervi una bonazza come farebbe Dickens, lo devo fare a modo mio per dincibacco! … Questa storia mi sta facendo parlare in maniera che veramente astrusa… Comunque dicevo, si, la descrizione della gnocca. Quel che spiccava in lei erano sicuramente le *****, belle come piacciono a me e le gambe… uhm che gambe! Lunghe e affusolate, ma Scrooge mica poteva vederle con quella gonna in stile vittoria… Però io so che aveva belle gambe. La ragazza si chiamava Jessica, chiamata da tutti Jess. Ed era la ragazza di Scrooge. E da questo si capisce come questo racconto sia un fantasy, quando mai una bella ragazza come Jessica Nigri si metterebbe con Scrooge. Mai! Potrebbe solo fare la mia concubina! Ah poi che occhi, assolutamente da mangiare, perfetti, verdi come… come… non è che avete presente la bava di un drago di smeraldo? Beh il colore era più o meno quello, senza il bianchiccio della saliva acida. Come si illuminarono gli occhi di Scrooge, di tutti e due gli Scrooge, si ingrandirono e strabuzzarono davanti a quelle bellezza. E sono sicuro che non era l’unica cosa che si ingrandiva, anche se penso che il vecchio Scrooge certe cose non le possa fare, sapete in questo tempo non c’era mica il Viagra che allieta i vecchietti! I due giovani incominciarono a ballare e tutti gli occhi si spostarono su di loro, erano davvero un bello spettacolo, sorridenti, felici, gioiosi.
“All’epoca lo festeggiavi il Natale…”
“Spirito ero giovane, sciocco, poi ho capito che il Natale è solo una sciocchezza. Perché dovrei essere felice se non ho un soldo in tasca? Perché dovrei festeggiare se sto male? Perché dovrei sprecare una giornata di lavoro in cui potrei guadagnare tanti soldi? E’ una festa per i fannulloni…”
“Meglio essere poveri e felici, che ricchi e brontoloni come te Scrooge. E’ tempo di andare avanti…”
La scena cambiò improvvisamente, il mondo intorno al vecchio avido e allo spettro si dissolse, cambiò contorni e divenne un viale alberato, ricoperto di foglie marcescenti. Due figure avanzavano nella nebbia, uno era il giovane Scrooge e l’altra era la sua fidanzata Jess. Stavano discutendo animatamente.
“No spirito, ti prego, non farmi vedere questa scena, è troppo doloroso!” gracchiò il vecchio Scrooge.
Lo Spettro del Natale Passato non si scompose più di tanto alla richiesta dell’uomo e osservò tristemente quello che era già successo molti anni prima. Jess diede un sonoro schiaffo al suo ormai ex fidanzato e corse via piangendo allontanandosi per sempre da Scrooge.
“Ho scelto l’amore per il denaro al posto del suo amore… l’ho rimpianto per tutta la mia vita. Non l’ho mai ammesso chiaramente, ma rivendendo questa scena ho capito quanto sono stato folle. Spirito ti prego riportami a casa, non voglio più vedere altro!”
“Abbiamo ancora molto altro da vedere per esempio quello che hai fatto alla tua famiglia…”
Lo Spirito del Natale Passato non poté continuare la sua frase perché venne aggredito da Scrooge che spinseil cappuccio del piagiama in basso fino a che il fantasma non venne completamente risucchiato per sparire in lampo di luce accecante. Scrooge si risvegliò illeso nel suo letto come se nulla era successo, sentì chiaramente che c’era qualcuno che mangiava e ruttava nel suo, a lungo deserto, salone anche perché la porta era socchiusa e si intravedere un filo di luce che penatrava nella sua stanza da letto. Scese piano dal letto e in punta di piedi, cercando di non fare il minimo rumore, si affacciò titubante. Quel che vide lo sconvolse, su un trono di cibarie cotte, quali polli, tacchini, oche, maiali, buoi, capre, pecore, insomma tutto quello che si poteva mettere sotto i denti entrando in una macelleria, sopra questo strano trono, era issato un gigantesco diavolo cornuto, altro circa tre metri, che si sollazzava mangiando parti del suo stesso scranno. L’essere era attorniato da delle donne di malaffare, bellissime e totalmente nude che esibivano sulla sommità delle loro teste delle piccole corna. Il demonio indossava solo una vestaglia rossastra come la sua pelle che gli lasciava scoperte le spalle ed il petto muscoloso. E lo so che ve lo state chiedendo tutti, si, sono io il Fantasma del Natale Presente. Si, si, lo so che sono bello e sexy, non c’è bisogno di dirmelo, ma se lo dite è meglio… comunque torniamo alla narrazione.
“Mortale fatti avanti, io sono il Fantasma del Natale Passato… no aspetta… sono quello del Natale Che deve ancora venire! No… quello è ‘n’atro… io sono ecco si, ora ricordo, io sono il Fantasma del Natale Presente! Dai andiamo che non ho molto tempo!” disse il demone ruttando sonoramente.
Scrooge cercò di scappare, impaurito da questa visione, ma l’essere fu più veloce di lui, lo aggiuntò con una sua zampa e attraverso un vortice di zolfo puzzolente lo portò in una piccola e vecchia casa.
“Dove sono?” chiese il vecchio avaro.
“Come non riconosci la famiglia della tua impiegata? Quel bonazzo è il marito di Lilletta, si chiama Kanon, e i cinque gatti che vedi sono i loro… ehm gatti. Stanno aspettando la loro mamma che è con Tiny Indy, il loro gattino più piccolo, è andato alla messa di Natale. Ah si, lo so che lo pensi pure te, hanno troppi gatti per essere così poveri. Prima o poi ne faranno qualcuno lesso!” disse il demone ridendo sguaiatamente.
“Tu Spirito, parli in maniera assai strana…”
“E tu sei un avido ed idiota mortale, ora guarda e ‘sta attento. Questi qui saranno anche poveri, perché te gli dai uno stipendio da fame, ma almeno sanno godere la vita!”
Scrooge distolse l’attenzione da quello Spettro così particolare e vide che i gatti stavano intralciando il padre mentre stava apparecchiando la tavola proprio mentre Lilletta e Tiny Indy tornarono. Il cuore del vecchio ebbe un sussulto quando vide Tiny Indy. Il gatto era gigantesco, doveva pesare almeno quindici chili e camminava lentamente, strascicando la pancia in maniera evidente. Si sedettero tutti a tavola ed intonarono una breve preghiera, poi Kanon dispose sul tavolo un’oca, non molto grande, cotta a puntino che accompagnata da piselli e cipolle sarebbe stata l’unico piatto di quel pranzo di Natale.
“Non hanno altro da mangiare per il pranzo di Natale?”
“No caro Scroggetto, sai com’è c’è qualcuno che paga i suoi dipendenti una miseria, mica si possono permettere le laute minestrine insipide che ti pappi tu.” gli rispose sarcasticamente il diavolo.
“E dimmi Spirito, Tiny Indy è davvero obeso, cosa gli accadrà nei prossimi anni?”
“Cosa ti aspetti che gli accada zucca pelata? Tutto il vicinato lo rimpinza, quel gatto vivrà più di tutti voi! Purtroppo vedo altro, vedo le sedie vuote degli umani di questa famiglia. E la loro morte sarà solo colpa tua! In fondo non sei te quello che ha detto che i poveri dovrebbero morire tutti? Che non si impegnano abbastanza sennò sarebbero ricchi? Anche loro sono poveri, quindi meritano di morire?”
“Io non intendevo…” cercò di dire Scrooge che venne interrotto dalla risata del demone.
“Sei uno spasso mortale, ora vediamo come se la passa qualcun altro tuo nipote…”
Il mondo attorno a Scrooge si dissolse, la casa del suo fido impiegato divenne quella, ben più spaziosa, del nipote. Si trovarono in un salotto dove il nipote e i suoi amici, stavano bevendo un po’ di liquore dove aver gustato il pranzo di Natale.
“Ve lo giuro” – disse Gabriel – “Ha detto proprio che il Natale è una sciocchezza!”
Ci fu una risata generale a cui si unì, volentieri, anche il demone cornuto, dando anche una poderosa spallata al povero Scrooge che ruzzolò sul pavimento del salone.
“Tuo zio è proprio irrecuperabile!” disse una delle ospiti, una donna, Federica Of Dude, con un tipico vestito vittoriano di color beige, di origini italiane, era una pittrice.
“Diciamola tutta cara Fed, lo zio di Gabriel è un vecchio avido e gretto che non vorrei incontrare per nessuna ragione al mondo! Non capisco perché Gabriel tenti ancora di invitarlo ogni anno…”
“Lo faccio soltanto perché è l’unico parente che mi è rimasto e che mia madre lo amava profondamente.”
“E’ ora di andare, mi rimane poco tempo per farti vedere anche tutto il resto, andiamo!”
Lo Spettro del Natale Presente non aspettò un altro momento e preso Scrooge per un braccio lo trascinò in strada, qui si fermò all’improvviso e cascò bocconi a terra ansimando.
“Credevo di avere più tempo! Stanno uscendo come gli Alien!” urlò il demone cornuto contorcendosi. Tra urli e strepiti dalla sua larga bocca fuoriuscirono un uomo e una donna. L’uomo aveva barba e capelli lunghi, uno sguardo da sciamano e vestito come un satiro. La donna invece era alta, aveva dei capelli lunghi castani ed aveva un mazzo di tarocchi in mano. I due erano armati di spade e iniziarono a trafiggere il demone cornuto urlando.

“2020 fai schifo!” disse l’uomo

“Muori bastardo!” fu, invece, il grido di battaglia della donna

“Loro sono il figlio e la figlia dell’umanità… Luca, la Speranza e Aislinn la Gioia! Guardati da loro, ma soprattutto dal primo è più insidioso e viscido di tutti i politici messi insieme! Avrebbero dovuto essere l’Ignoranza e la Miseria ma io sono la personificazione del 2020 e Ignoranza e Miseria mi avrebbero solo rafforzato. La Speranza e la Gioia sono le uniche che mi potevano sconfiggere! Ormai lo sento sto scomparendo… dopo di me, verrà il Fantasma del Natale Futuro… cazzi tuoi!”
E queste furono le ultime parole del demone che scomparve insieme alla Speranza e alla Gioia. Scrooge si ritrovò da solo nella strada ammorbata di nebbia, mentre il gelo gli penetrava nelle vecchie ossa. Dalla bruma sbucò una luce come di carboni ardenti che si avvicinava sempre di più. Qualche secondo dopo, davanti all’impaurito avaro, comparve un uomo alto e grande, con una barba incolta. Fumava un sigaro che non si consumava mai e che aveva prodotto quel bagliore che Scrooge aveva visto poc’anzi. Aveva un vestito strano per l’umano, infatti portava una sorta di camicia di un colore indefinibile e dei pantaloni altrettanto strani, anche le sue scarpe erano quanto di più strano Scrooge potesse pensare.
“Tu sei il Fantasma del Natale Futuro?” chiese titubante il vecchio avaro.
Lo Spettro non rispose ma diede solo un accenno con la testa, l’aura che irradiava era metallica, fredda come la Morte, dura. Nella sua mente Scrooge sentì una voce dire: “Sono Adriano Barone, la morte, il Fantasma del Natale Futuro!”

Il mondo prese a vacillare e a cambiare come ormai Scrooge sapeva bene. Si trovarono in un vecchio bugigattolo pieno di cianfrusaglie, vestiti, mobili vecchi, posate, bottoni e tanti altri oggetti messi alla rinfusa. Un’anziana donna si trovava davanti ad una stufa intenta a riscaldare le sue dita intirizzite. Dalla porta entrare tre altre donne, anch’esse anziane, portando ognuna un fagotto chi piccolo, chi grande. Le donne si guardarono e poi esplosero tutte in una risata collettiva.
“Noto avete tutte preso qualcosa al vecchio avaro, iniziamo da te Chiara Strazzu, come va il tuo lavoro di becchino?” disse la rigattiera.
“Bene, vecchia Julia, tanta gente muore per il freddo e poi quando li seppellisco posso sgraffignare qualcosa… ecco cosa ho preso io a quel vecchio rachitico!” esclamò la donna vestita completamente di nero con dei lunghi capelli ormai grigi aprendo il modesto sacchetto che aveva con portato con sé.
“Uhm… vediamo… una forchetta, una spilla d’argento di non pregevole fattura… e qualche bottone. Cara Chiara, ti darò esattamente sette scellini, per tutta questa mercanzia, cosa fai accetti?”
“Accetto ovviamente, tra averceli e non averceli sette scellini!” esclamò la becchina.
“Passiamo a te Sonia, cosa mi porta la cuoca di quel vecchiaccio? Uhm vediamo” – disse la rigattiera aprendo il sacco della cuoca – vecchi lenzuoli, qualche posata d’argento ed una vestaglia. A te darò esattamente un pound, otto scellini e un pence… ora tocca a Rachele la cameriera del vecchio. Vediamo un po’ oh! Sublime qui ci sono le tende del suo letto, con ancora attaccati gli anelli e… una canottiera di pregevole fattura, cara Rachele, sarai quella che prendi di più oggi!” disse Julia con un sorriso sornione.
“Bene, almeno abbiamo guadagnato qualcosa noi dalla sua morte, nessuno è stato accanto a lui nei suoi ultimi momenti. E ben gli sta, era malvagio, gretto e si meritava solo questo dalla vita!” esclamò la cameriera del morto suscitando un’altra risata generale.
“Spirito dimmi ma di stanno parlando? Quella mi sembra la mia cameriera…” chiese il povero Scrooge impaurito che stava iniziando a capire a chi si riferissero questo gruppo di donne. La scena cambiò di nuovo, ora si trovavano nella casa di Lilletta e Kanon sembra abbandonata, i gatti hanno fame, tantissima fame.

“Spirito no! Quei gatti moriranno di fame!”

Il Fantasma del Natale Futuro fece si con la testa ma fu l’ultima cosa che riuscì a fare i gatti lo attaccarranno di sorpresa e lo trascinarono via tra le urla belluine. Per lo stupore di Scrooge un nuovo Fantasma del Natale Futuro apparve accanto a lui. Anche questo era alto e grande, aveva la barba incolta ma beveva una birra ovviamente inglese.

“Sono Luca Volpino, la Morte ligure in trasferta a Londra e sono qui per…” ma non riuscì a finire la frase, anche lui fu trascinato via dai gatti per essere divorato.

“Anche la morte può morire!” urlò lo Spettro prima di scomparire per sempre.

Quindi un altro Fantasma del Natale Futuro, un terzo, anzi una terza apparve vicino a Scrooge. Questa volta era una ragazza, con degli strani anelli al naso e vicino al labbro e due gatti appollaiati sulle spalle. Uno, era Nevada con il manto a chiazze bianco e grigio\nero sulla spalla destra e l’altra Arizona con il manto tutto nero sulla spalla sinistra.

“Sono Daniela, il Fantasma del Natale Futuro nuovo e a me i gatti non faranno nulla!”

Lo Spettro non era tanto sicuro di questo ma ormai i gatti erano sazi dopo aver divorato due spettri grossi e non avevano voglia di altro.

La scena cambiò di nuovo, ora si trovavano un cimitero, invaso dalla bruma con vecchie lapidi vaiolate dai licheni. Il Fantasma del Natale Futuro indicò una lastra tombale che si trovava davanti all’avaro Scrooge che indietreggiò inorridito vedendo che nella lapide c’era scritto il suo nome.
“Quindi è questo il mio destino Spirito… ho capito, Spirito, cambierò! Lo prometto ora portami a casa, ti prego!” squittì Scrooge sempre più impaurito.
Lo Spirito rise sguaiatamente, la risata penetrò nel cervello dell’avaro che si accasciò a terra bocconi, ormai convinto che fosse arrivata la sua fine. Aprì gli occhi, si trovava nel suo letto avvinghiato tra le coperte, fuori era mattina e si sentiva il cinguettio degli uccelli. Scrooge si affacciò alla finestra tutto contento, fuori dalla porta c’erano quei ragazzi, quei cantori che aveva scacciato dal suo studio.
“Ehi voi, dico a voi, si, ditemi che giorno è oggi?”
“E’ il giorno di Natale!” risposero in coro, cantando i Ciovati Girls & Boys che dovete sapere erano composti da Chiara, famosa storica del design delle ghigliottine e degli altri strumenti di tortura, da Laura scrittrice di fumetti del Sol Levante e dal giornalista di cronaca nerissima Andrea. Allora, pensò Scrooge, gli spiriti mi hanno tenuto impegnato solo una notte, quindi di volata si vestì ed era pronto per uscire. Prima di uscire di casa decise di cambiare il suo testamento e di fare di Lilletta la sua unica erede. Davanti alla porta della sua casa trovò ancora i coristi a cui donò cento sterline, poi scansando i cadaveri delle due donne corse dal pollivendolo per ordinare un tacchino gigante da portare alla famiglia del suo impiegato. Infine decise di andare dal nipote con un bel dolce per cercare di riallacciare i rapporti. Purtroppo non arrivò mai da Tanabrus, infatti la vita di Borgonizer Scrooge venne stroncata poco dopo quando la carrozza reale del Re Sara Seranaide e del principe consorte Carlo, lo investì e lo uccide sul colpo. Il cocchiere, per sicurezza, fece retromarcia con la carrozza e passò di nuovo sulla schiena del vecchio. Non si sa mai!

“Nessuno mi insulta e sopravvive!” disse il giovane e bellissimo Re, dalla pelle candida così come

Con questa immagine di brutale come questo 2020 finisce questo racconto di Natale. Ora è tempo di far tornare Borgo nel suo letto. Non si ricorderà niente ma avrà mal di schiena per tutto il giorno! MUAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH

The End




Personaggi ed Interpreti

  • Borgo: Borgonizer Scrooge
  • Lilletta: Lilletta Cratchit
  • Kanon: Kanon Cratchit
  • Livio Gambarini: Livio Gambarans
  • Gabriele: Tanabrus
  • Sara: Re Sara Seranaide
  • Sergio: Benefattore
  • Simona: Benefattrice
  • Odry: Derelitta 1
  • Pam: Derelitta 2
  • Luca Volpino: Fantasma del Natale Futuro 2
  • Ciane Nemo: Fantasma del Natale Passato
  • Adriano Barone: Fantasma del Natale Futuro 1
  • Daniela: Fantasma del Natale Futuro 3
  • Mad Dog: Fantasma del Natale Presente
  • Julia: La rigattiera
  • Sonia: La cuoca
  • Chiara Strazzu: La becchina
  • Rachele: La cameriera
  • Ivano: Contabile del passato
  • Luca: La Speranza
  • Aislinn: La Gioia
  • Andrea, Laura, Chiara: Cantori
  • Valberici: Gabriel Valbewing
  • Federica di Tizio: Federica of Dude

Scena dopo i titoli di coda

La scrittrice fantasy si trovava in un antro cavernoso, oscuro e puzzolente di zolfo. Ci era arrivata perché Mad Dog gli aveva chiesto di partecipare ad una sua nuova parodia del Canto di Natale ma poi era rimasta per tanto tempo da sola, in un stanzino ad aspettare. Era andata ad esplorare. Il luogo dove si trovava era labirintico ed aveva già perso il senso dell’orientamento. Stava per cedere al panico quando arrivò in una sala più grande in cui qualcuno stava cantando “La donna è mobile” con voce gutturale. Con orrore la famosa astrofisica vide che Mad Dog si toglieva pezzi del corpo. Prima le gambe, poi le braccia, quindi il torace, la testa e anche il membro era tutti finti. Il demone cornuto era in realtà un piccolo demonietto grande quanto il palmo di una mano umana.

“Mad Dog sei tu?” chiese titubante Licia Troisi

“FUCK!” squittì di risposta il piccolo Mad Dog sorpreso

The End ma per davvero!

Transformers Siege & Earthrise

Ultimamente, complice la pandemia, ho comprato molti nuovi Transformers ed ho pensato che scrivere un post per far vedere quali ho comprato. Iniziamo da Thundercreaker della serie War for Cybertron: Siege. Nelle foto ci sono anche Optimus Prime della serie Power of The Prime e Soundwave sempre di Siege.

Continuiamo con Megatron sempre della serie Siege.

Dopo ho comprato Starscream della serie Earthrise, nelle foto oltre a Thundercreaker c’è pure Skywarp. Ho tutti e tre i principali Seekers anche se sono tutti di serie (e quindi di stile) diversi!

Quindi è la volta di Ironworks della serie Earthrise che si trasforma in una piccola base i Micromasters. I Micromasters della foto sono originali della Generation 1, non quelli nuovi delle serie Siege ed Earthrise.

Quindi direttamente dalla Cina mi è arrivata una versione KO downsize del Devastator della serie Combiners Wars di qualche anno fa. Nell’ultima foto c’è il confronto con Computron e con Bruticus entrambi Combiners Wars. (Bruticus ha due componenti che sono Decepticons della serie dopo Power of Primes). Inoltre c’è pure la foto con una versione KO del Devastator originale della Generation 1.

Poi è la volta di una pack speciale della serie Siege con Hologram Mirage, Aragon e Impactor. Mirage e Impactor appaiono nella serie Netflix che recentemente è stata messa disponibile per la visione. Nell’ultima foto si vede Ironworks unito con Aragon, infatti questi tipi di Transformers, chiamati Modulator, sono modulari e si possono combinare insieme o possono unirsi agli altri Transformers.

Questo è un altro pack speciale ma di Siege ed include Slamdance, un Battlemasters e Sideswipe in versione nera della Generation 2. Sideswipe è davvero una bella action figure, una di quelle che mi piacciano di più della linea Siege. Nell’ultima foto si vede pure la parte carro armato di Sky Shadow di Titans Return.

Dopo abbiamo Shockwave della linea Combiner Wars che così completa il “set” di Bruticus (anche se non ha proprio tutti gli arti suoi, alcuni non riesco a trovarli a prezzi buoni). Soprattutto, sempre dalla Cina, mi è arrivato una versione KO del Predaking della serie Power of The Primes. Ed è davvero bellissimo!

Nelle foto seguenti potete vedere Sky Lynx della serie Earthrise nelle sue varie trasformazioni. Nel cartone animato Predaking era un suo acerrimo nemico.

Poi mi arrivato, di nuovo dalla Cina, una nuova versione di Bruticus davvero gigantesca!

Ecco l’ultimo combiner di questo post, Abominus della serie Power of The Primes.

Infine ecco il mio primo Masterpiece, Optimus Prime nella versione dei Ghostbusters completo di zaino protonico e Slimer! Nell’ultima foto confronto con il giocattolo originale da cui hanno tratto Optimus Prime dei Diaclone.

Eccoci arrivati alla fine del post, gli ultimi due Transformers arrivati della serie Earthrise: Grapple e Wheeljack presi scontati grazie all’Amazon Prime Day!

La grande battaglia contro Drago Nero

Dovete sapere che dopo la caduta di Atlantide, l’Imperatore Nero anche noto come Lot Destr creò il demone Drago Nero, il suo servo perfetto. Molti millenni dopo Lot Destr si pentì amaramente di quanto aveva fatto.

La città di Monterotondo era sotto assedio quando il sole si era oscurato una barriera impenetrabile era scesa sulla città. Da degli oscuri portali dimensionali erano uscite frotte di zombie, scheletri, orchi, troll, viverne, demoni, comandati dall’uomo-leone chiamato Lion, braccio destro di Drago Nero. Insieme a lui inoltre c’erano Gabrielle, la strega che aveva amato ed era stata amata Lot Destr, e il vampiro Paul William Merk III. Il malvagio demone dalle sembianze di drago invece, appena arrivato sulla Terra, aveva distrutto il palazzo comunale con un semplice schiocco di dita. Ora la torre di Palazzo Orsini si trovava, a pezzi, sulla Passeggiata.

“Popoli di questa brutta palla di fango sono Drago Nero e sono la vostra morte! Da troppo tempo sono relegato ad essere un cattivo da operetta, buono solo per essere utilizzato in giochi di ruolo e racconti che non legge nessuno! Mi ribello a quell’insulso essere che scrive e concepisce le mie gesta! Per questo ho scelto di venire qui ed assediare la vostra città e ben presto sarò il padrone assoluto di tutto il creato! Davanti al tempio principale di questo posto ucciderò Eva, la figlia di Lot Destr, e quando l’avrò sventrata per bene potrò assimilare i suoi poteri e riuscire ad divenire una cosa sola con il vostro Universo. Sarò l’unica divinità di tutti i Multiversi e riscriverò il Tempo e la Realtà a mia immagine e somiglianza! I vostri eroi e i loro soldati sono morti uccisi dalla mia superba saggezza. Gli eserciti terrestri non potranno mai superare la mia barriera magica. Ho bloccato gli Inferi, il Paradiso e le altre realtà, non arriveranno aiuti! Non avete speranze, iniziate ad adorarmi e la vostra morte sarà più rapida di tutti gli altri!”

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La situazione sembrava davvero spacciata, ormai solo uno sparuto gruppo di soldati del Senato Unito delle Dimensioni insieme alle Forze dell’Ordine della città cercava di opporsi alle orde di Drago Nero nei pressi della chiesa di Loreto. Quando tutte le speranze sembravano ormai perse, ci fu un immenso lampo nel cielo e la barriera di energia nera venne sfondata dal Castel Oricalco, il castello del defunto Imperatore Bianco. Nel bel mezzo del campo di battaglia si materializzarono Impero, l’erede dell’Imperatore Bianco con la Spada dei Sette Sigilli Ancestrali in mano, il dio egizio Anubis, il demone cornuto Mad Dog, il centauro Tialte, il corallo vivente Corallin, l’uomo polipo Medus e lo stesso Francesco che come potete immaginare non era molto a suo agio in prima linea. Insieme a loro c’era un piccolo gruppo di soldati dell’esercito imperiale e dell’esercito del Senato che erano sopravvissuti alla imboscata di Drago Nero.

Lion che si era fatto avanti, insieme a Paul William Merk e a Gabrielle, guardò con supponenza i nemici che aveva di fronte.

“Sperate di riuscire a batterci? Siete così pochi!” disse l’uomo leone sprezzante

“Al contrario di voi, noi abbiamo amici e alleati da chiamare nel momento del bisogno…” gli rispose Anubis con la sua voce sempre fredda.

(Cliccate qui e ascoltate la musica per il prossimo pezzo e mettetela in loop XD)

In quel momento infatti si aprirono moltissimi altri portali dimensionali mentre Francesco digitava come un forsennato sul tablet.

“La Disney ci fa il culo per questa scena…” disse il demone cornuto sottovoce

Da uno dei portali, intanto, erano usciti degli strani guerrieri che Mad Dog riconobbe subito. C’era il lich Lodder dallo sguardo di ghiaccio, lo stregone vampiro gnomo Zuc, Fingerfood la guerriera mummia fatta di sabbia, Darulf un guerriero umano che come arma usava un Randellone di Legno Nero Gigante, Rudra una simil creatura di Frankenstein dall’aspetto di gorilla, il troll Drek dalle poche parole, il ranger Simone Laurien dal passo felpato, la dracologa Luoise Blacfleur che si stava trasformando in un drago, il necromante Ibis con la sua ombra non morta chiamata Sir Tartufo ed infine il druido elfo Artian. Da un portale vicino comparve il famoso nano barbaro Rugni in mano che si avvicinò al lich.

“Di nuovo insieme ragazzi, sono contento!”

Lodder guardò il nano poi gli chiese:

“Ci conosciamo?”

“Zuccone è Rugni! E’ stato il nostro capo e poi re per anni!” gli rispose lo gnomo

“Proprio non ricordo!” disse ancora il lich con la sua fredda come la morte

Da un altro portale emersero Gilmor il vampiro che molti secoli prima era un alleato di Drago Nero. Insieme a lui c’era un pegaso dallo scuro manto con la parlantina svelta. Rorecu, un potentissimo stregone e Cora la miglior ladra halfling di Quarim.

“Fingerfood dopo ci appartiamo e ti ingravido di nuovo con un altro essere immondo!” disse il pegaso voglioso

“Ehi, padre sono qui vicino a te! E si, cara madre, sono di nuovo vivo!” esclamò Rorecu

“Per fortuna che sono una non-morta…” fu il laconico commento di Miradin Fingerfood.

Erano arrivati anche Dracula, il temibile vampiro in persona, il Conte Graff Von Orlak dall’accento germanico oltre ad un nutrito gruppo di licantropi e lupi al servizio del Conte transilvano.

Dall’altra parte dello schieramento Paul William Merk aguzzò la vista e vide che sul campo di battaglia c’erano pure alcuni suoi odiati avversari del passato. Erano arrivati  infatti molti vampiri capitanati dal Principe di New York Ludovico Nubi, con le sue berette laccate d’oro, e il suo eterno avversario Matt Stakes che camminava con dei tentacoli d’ombra. C’era pure Damien, il Flagello di New York con la sua maglietta di Lady Gaga e la sua fida katana, la russa vampira Irina, il cainita dalla pelle bianca Morvin, l’anziana Elvira dai lunghi artigli e John Smith sempre attorniato dalle ombre. Quindi arrivarono anche Oberon, finalmente libero dopo anni di prigionia, e Connor O’Donnell, il vampiro irlandese dalla lunga chioma e dalla spada affilata. Insieme a loro c’era anche il gigantesco Orlando, la bellissima e letale indiana Nuvola Guerriera, Willy il monco che sembrava il protagonista di Nosferatu, Luois anch’egli brutto come pochi dal portamento fiero e gli spiriti della cubana Rosita e della temibile Madre.  Da un ennesimo altro portale sbucarono fuori il mago vampiro Bruce Gallagher circondato da paletti, il religioso Padre Ernest, il romano Massimo Augusto con un bel completo italiano, il tenebroso Lucas e il sagace e divertente Jack Knife dall’aspetto orribile.

“Bruce sei vivo!” esclamò il Principe di New York

“Le notizie sulla mia morte erano estremamente esagerate!” esclamò il vampiro che con un colpo del polso si sistemò meglio il Rolex al polso.

“Drek vuole uccidere!” urlò quindi il troll

“Anch’io amico zannuto, non sai quanto!” gli rispose il ferale Oberon

Intanto molte altre persone si stavano unendo alla battaglia nel cielo c’erano i cavalieri di drago guidati da Nihal e da Ido, a terra invece c’erano Danny Martine, Bolak e gli altri abitanti di Estasia, l’enigmatico guerriero Lothar Basler, le divinità Liàthan, Siaghal e Naire, tantissime fatine della discarica comandate da Cruna e da Verderame e poi  Tom, Ivan e il loro gruppo di gdr insieme al tenebroso vampiro Lucifero.

“Questa è una battaglia in stile Avengers: Endgame ed io ho solo un cacciavite come arma!” disse il povero Tom

“Tieni ragazzo, questa spada fa parte del mio stesso corpo!” disse Fingerfood porgendogli una spada che era stata creata dal suo corpo fatto di sabbia.

“Grazie ma mi tengo il cacciavite!”

Da un’altra soglia instabile arrivarono molti uomini e donne vestiti da agenti segreti e armati di tutto punto. Erano gli agenti dell’Agenzia capitanati da Alessandro Russo e Daniele Baroni. Il demone cornuto ammiccò a moltissimi di questi agenti tra cui lo stesso Alessandro Russo. Il dio egizio guardò interrogativamente Mad Dog.

“Sto contando quelli che ho nella mia collezione, li ho quasi tutti!”

Con un grido assordante e accompagnata prima dal suo chakram arrivò anche sul campo di battaglia la stessa Lucy Lawless che ancora indossava divinamente il costume di Xena. Vicino a lei oltre ad un Charles Dance armato di spada c’era Guido Cavalcanti con Kabal l’ancestarca della casata Cavalcanti e le altre famiglie nobili di Firenze. C’erano anche moltissimi topini e altri animali guidati da Ernie la mascotte della Gainsworth. C’era  anche l’Esercito dei Valberici Uniti, tutti uguali con una benda su di un occhi e con una bottiglia di grappa in mano. C’erano moltissime altre persone amici e amiche di Francesco che avevano risposto alla chiamata alle armi. Erano arrivate anche alcune divinità della Terra, tra cui Ecate e i Dioscuri, che si trovavano su di essa quando Drago Nero aveva tentanto di bloccare il pianeta.

“Sono davvero tanti avversari e ci sono anche alcune divinità ma sono certo che…” disse Lion che però si accorse che la strega e il vampiro se la stavano dando a gambe levate.

Proprio in quel momento Lion e l’esercito di Drago Nero vennero travolti e….

 

 

The End

 

Poi se proprio volete saperlo Drago Nero è stato finalmente sconfitto ma solo dopo che aveva iniziato a compiere il suo malvagio rituale. La sua anima adesso rimarrà, per l’eternità, torturata nella Spada di Ade. La Terra non cambierà molto, nessuno si ricorderà nulla ma la dimensione da dove proveniva Drago Nero cambierà per sempre senza più lui a governarla… Chissà chi ne potrà approfittare!

L’Agenzia – Milano di Daniela Barisone e Juls Sk Vernet

Ieri notte prima di addormentarmi (ed essere svegliato poco dopo dal terremoto) ho finito di leggere questo libro di fantascienza, “L’Agenzia – Milano” pubblicato dal collettivo letterario Lux Lab, scritto da Daniela Barisone e Juls Sk Vernet. Il libro mi è piaciuto davvero molto e spero di prendere presto il secondo di questa serie sulla “Soglie Instabili” dal titolo: “L’Agenzia – Venezia“. La trama non mi va di scriverla anche perché è meglio se la scoprite leggendo, io alcune cose non le sapevo e sono rimasto decisamente colpito. Il libro è ambientato a Milano, c’è di mezzo il multiverso, realtà alternative, orrori cosmici, agenti “governativi” e una storia d’amore davvero bella e potente. L’ambientazione è davvero descritta bene e mi sembrava di essere veramente a Milano. I due protagonisti Alessandro e Daniele, sono molto interessanti e reali, il loro corteggiamento e la loro storia d’amore sono davvero belli e dolce. Una storia d’amore questa che ho apprezzato molto perché non se ne leggono (e vedono nei film e telefilm) così molte purtroppo. Un altro aspetto che ho trovato davvero interessante è l’Agenzia stessa, che esiste e non esiste e tutta la spiegazione sulle realtà alternative e sul multiverso che mi sembra abbia molto “senso”. Poi il motel! Quella è stata davvero una bellissima idea, interessante ed intrigante così come la figura del Custode e del suo gatto che ho subito adorato. Un altro aspetto che mi è piaciuto è l’uso del dialetto milanese che non conosco per niente ma è stato davvero divertente “imparare” qualche termine. Se devo proprio trovare un difetto è che questo libro è troppo corto, dura troppo poco, voglio sapere altro. E poi voglio la serie su Netflix, subito!

Sogni di un nano in cerca di birra

Si risvegliò pronto alla pugna mettendo mano alla spada che aveva preso in “prestito” alla mezzelfa che aveva ucciso il giorno prima. Non c’era niente di minaccioso dentro la grotta dove si era rifugiato. Fuori solo desolazione innevata. Aveva fatto uno strano sogno in cui faceva parte di un male assorto gruppo di avventurieri. Erano tutti morti malamente compiendo una missione suicida ma per lui, almeno, era stata la tanto agognata morte definitiva. Decisamente un bel sogno. Peccato che la sua mente lo aveva ingannato, come faceva spesso. Era ancora vivo anche dopo che il suo compagno Darulf gli aveva mozzato la testa con una arma magica di grandissima potenza. Ci era voluto un po’ più tempo per risorgere, questa volta, ma da quando era tornato in vita aveva subito incessanti attacchi da parte dei guerrieri di Drago Nero. Ormai quel demonio controllava il suo vecchio regno, Rugniland, e si apprestava a schiacciare gli ultimi reami ancora liberi dalla sua influenza. Inoltre Lodder, Zuc, Fingerfood e gli altri erano scomparsi. Il nano aveva quindi deciso di avventurarsi verso nord per cercare il portale dimensionale della valle di Prawncouch e sperare di scappare da Quarim. Frammenti dello strano sogno ancora rimanevano nella sua mente. Era come aver vissuto un’altra vita e forse era davvero così, forse aveva sperimentato la vita di un altro Rugni. Non sarebbe stata la prima volta che accadeva. Infatti, come gli aveva detto una volta il lich Lodder nella sua tipica voce cadaverica, la particolare maledizione di Rugni lo rendeva particolare suscettibile ad esperienze extraplanari. Il nano, in realtà, non aveva capito poi molto di quel discorso solo che certe volte poteva fare strani sogni o incontrare altre versioni di se stesso o  ancora avere un fantasma come coinquilino del suo corpo.  Nella sua lunghissima vita gli erano capitate cose ancora ben più strane. Un nome del sogno gli era rimasto in mente “Seitar”. Chissà chi era o che cos’era. Probabilmente qualcosa da mangiare. Questo gli ricordò che aveva fame. Era praticamente immortale ma aveva ancora dei bisogni primari. Si chiese se era avanzata un po’ di quella mezzelfa. Non gli piacevano i mezzelfi ma aveva scoperto che avevano decisamente un buon sapore. Si guardò intorno. C’erano i cadaveri del gruppo di avventurieri che l’aveva attaccato la sera prima. Una sola mezzelfa e gli altri erano tutti umani, tutti molto saporiti. Drago Nero doveva essere proprio alle strette per mandargli contro combattenti così scarsi! Dopo aver acceso un fuoco con esca e acciarino e aver mangiato ancora un po’ di carne di mezzelfa decise  di continuare il suo viaggio. La sua birra era stranamente finita, aveva una sacca che in realtà era un buco nero portatile, ed uno dei suoi maghi di corte ci aveva messo dentro infinite otri di birra nanica. In teoria era impossibile far finire la sua birra ma Rugni non era un mago e non sapeva cosa fosse successo. Mentre si incamminava nel sentiero congelato aveva già voglia di birra, e questo era normale, ma aveva anche voglia, e questo era strano, di carne di caprone…

 

In un’altra realtà, un altro Rugni era condannato per l’eternità ad una vita di eterno dolore dentro una spada maledetta. Il nano non era il solo, c’erano anche il druido Magnus, il mezzelfo Alistair, il chierico Sigward insieme a molti altri. Forse c’era anche l’Empio da qualche parte in quel marasma di anime. Mentre le purpuree fiamme lo avvolgevano riuscì a prendere un’altra otre di birra nanica dalla sua sacca che era un buco nero portatile. La sua birra doveva essere già finita da tempo, non metteva otri di birra dentro la sacca da mesi, ma stranamente apparivano dal nulla ma Rugni non era un mago e finché ci fosse stata la birra per lui andava bene. Anche questa vita gli andava bene, si c’era il dolore eterno ma non aveva più fame, era immobilizzato e non doveva più pensare a niente. Ed aveva la birra.

“Com’è possibile che hai delle birra pure in questo luogo?” chiese il mezzelfo tra gli spasmi del dolore.

“La mia sacca è un buco nero portatile e stranamente appaiono otri di birra dentro!” esclamò il nano compiaciuto.

“Hai un buco nero portatile?! Ci saremmo potuto salvare! Maledetto nano, se non fossi già morto ti ammazzerei io!” urlò Alistair mentre altre fiamme divoravano i loro corpi.

Magnus guardò stoicamente il nano e la mezzelfa, poi esclamò:

“Rugni potrei avere un po’ della tua birra?”

The End

Il racconto mi è venuto in mente dopo la giocata di ruolo organizzata da Ivano nel gruppo Gainsworth Club: Fantasy & Avventura​. Accorrete numerosi per giocate, challenge di scrittura e altre pazze avventure!

 

Sfida di lettura 2020 : 50 libri in un anno

Come ogni anno è giunto il momento di scrivere questo post, che poi aggiornerò di continuo fino alla fine del 2020, per sancire l’inizio della mia personale sfida di lettura. Leggere 50 libri in un anno. Nel 2019 sono andato meglio degli scorsi anni e già a metà dicembre avevo finito. Come l’anno scorso inizio l’anno leggendo un libro di Alberto Angela. Questa volta il libro è sui Bronzi di Riace. Come sempre su Goodreads oltre ai libri “normali” la sfida includerà anche fumetti e volumi illustrati, infatti la soglia che ho scelto per quella sfida è di 200 volumi in tutto.

  1. I Bronzi di Riace” di Alberto Angela
  2. Draghi, dirigibili e mongolfiere. C’era una volta a Milano” di Luca Crovi e Paolo Barbieri
  3. Italian way of cooking” di Marco Cardone
  4. Il gatto non adulterato” di Terry Pratchett
  5. Le bugie nel carrello” di Dario Bressanini
  6. Niente da perdere” di Lee Child
  7. Titanic – La storia illustrata” di Don Lynch, Ken MarschallRobert D. Ballard
  8. L’alienista” di Caleb Carr
  9. Tutto Dracula – Vol. 1 – Il conte incubo” di Franco Pezzini
  10. I dodici segni” di Lee Child
  11. Destinazione inferno” di Lee Child
  12. Vittima designata” di Lee Child
  13. I tre giorni di Pompei” di Albero Angela
  14. L’Agenzia – Milano” di Daniela Barisone e Juls Sk Vernet
  15. Urania presenta Millemondi Estate 1988” di Frank Herbert, A. Bertram Chandler, Michael Bishop, Isaac Asimov, Lino Aldani, Chad Oliver, Thomas M. Disch, Clifford D. Simak, Fritz Leiber, Gregory Benford, G. L. Staffilano, Lucius Shepard, George R. R. Martin, Bruce Sterling e Robert Silverberg
  16. I banchetti dei Vedovi Neri” di Isaac Asimov
  17. Le avventure di Cugel l’astuto” di Jack Vance
  18. Titanic – La vera storia” di Walter Lord
  19. Anno Dracula – One Thousand Monsters” di Kim Newman
  20. Il trucco c’è e si vede” di Beatrice Mautino
  21. Olympic, Titanic, Britannic: An Illustrated History of the Olympic Class Ships” di Mark Chirnside
  22. The Wanderer’s Necklace” di Henry R. Haggard
  23. “Nanny Ogg’s Cookbook” di Terry Pratchett, Stephen Briggs, Tina Hannan & Paul Kirby
  24. Pearl Harbor – Il giorno dell’infamia” di Walter Lord
  25. Pericolo imminente” di Tom Clancy
  26. La rosa del farmacista” di Candace Robb
  27. L’abbazia degli innocenti” di Peter Tremayne
  28. Delitti di fuoco” di Peter Tremayne
  29. Luna assassina” di Peter Tremayne
  30. Stargate” di Dean Devlin & Roland Emmerich
  31. Death is not the Worst” di Julia Sienna e Helena Cornell
  32. Fausto e Furio – Solo zanne originali” di Thomas Mazzantini
  33. Numero zero” di Umberto Eco
  34. Sherlock Holmes & la tragedia del Titanic” di William Seil
  35. La reliquia rubata” di Candace Robb
  36. Il cavaliere assassinato” di Candace Robb
  37. Le colpe dei padri” di Livio Gambarini
  38. Il cappuccio del monaco” di Ellis Peters
  39. La vergine di ghiaccio” di Ellis Peters
  40. Tutto Dracula – Vol. 2, Abraham Van Helsing e l’ultima crociata” di Franco Pezzini
  41. La sfrontata bellezza del cosmo” di Licia Troisi
  42. ChaosLess – Fuori dal tempo” di Alessia Mainardi
  43. Abisso del tempo” di L. Sprague de Camp
  44. Il grande tempo” di Fritz Leiber
  45. L’ora dei dannati: L’abisso” di Luca Tarenzi
  46. I Segreti delle madri” di Livio Gambarini
  47. La Repubblica dei ladri” di Scott Lynch
  48. Eternal War: Inferno” di Livio Gambarini
  49. Il Grimorio di Baker Street” di Barbara Hambly, Kim Newman, Christopher Sequeira, Barbara Roden, M. J. Elliott, Martin Powell, Rick Kennett & Chico Kidd, Peter Calamai, J.R. Campbell, Chris Robertson e Bob Madison
  50. Diario Cileno” di Licia Troisi

Gli undici libri più belli letti nel 2019

Come ogni anno in questo periodo scrivo il post con i libri che ho preferito in questo 2019 di letture. La classifica è in ordine sparso e ho cercato di limitarmi a soli dieci libri ma ovviamente non ci sono riuscito quindi ho sforato fino a undici!

  1. The Outsider” di Stephen King
  2. Zappa e Spada 2: Padri fondatori e figli della gleba
  3. Una ragione per morire” di Lee Child
  4. Eternal WarIl Sangue del giglio” di Livio Gambarini
  5. Poison Fairies – La guerra dei Moryan” di Luca Tarenzi
  6. La porte dell’infinito” di Frederik Pohl
  7. L’ultimo re” di Bernard Cornwell
  8. Melusina” di Aislinn
  9. Thud!” di Terry Pratchett
  10. Terra Senza Cielo” di Aislinn e Luca Tarenzi
  11. Contro natura. Dagli ogm al “bio”, falsi allarmi e verità nascoste del cibo che portiamo in tavola” di Dario Bressanini e Beatrice Mautino

Ora voglio scrivere un po’ più diffusamente di alcuni di questi libri. “The Outsider” è davvero un bel libro di Stephen King, l’ho apprezzato molto e non vedo l’ora di vedere la serie tv che spero sia all’altezza. “Zappa e Spada 2: Padri fondatori e figli della gleba” è una raccolta di racconti spaghetti fantasy, la seconda di questo genere, della Acheron Books con racconti di vari autori italiani come Livio Gambarini, Masa Facchini, Julia Sienna, Roberto Recchioni, ecc… Mi è piaciuta moltissimo, tutti i racconti sono molto validi e spero di leggere presto una terza raccolta di questo genere di racconti. Lee Child è uno dei miei autori preferiti e “Una ragione per morire” è un bellissimo libro, ne ho altri da leggere di questo autore e spero di farlo a breve. Questo nuovo capitolo di Eternal War dal titolo “Il Sangue del Giglio” è davvero bello, Livio Gambarini si è superato questo volta ed adesso gli tocca una impresa epica con il seguito dal titolo Inferno. E’ uno dei libri che attendo di più per l’anno prossimo! “Poison Fairies – La guerra dei Moryan” è la trilogia sulle fatine di Luca Tarenzi. Per me è tra le opere migliori di Luca, ho assolutamente adorato le sue fatine spietate tanto che ogni volta che butto qualcosa nella immondizia mi chiedo come potrebbero usarla queste fatine. Spero che, prima o poi, si torni nella discarica! Ho scritto un post su questo libro a marzo dopo averlo letto. “Melusina” è un libro urban fantasy di Aislinn ambientato nella “sua” Biveno, un libro decisamente particolare, Aislinn è una bravissima scrittrice e anche qui si vede. “Terra Senza Cielo” è una raccolta di racconti urban fantasy davvero spassosi di Aislinn e Luca Tarenzi. Sono racconti interessanti e li ho apprezzati molto. Inoltre questi ultimi due libri editi dalla Gainsworth li ho letti per la prima volta in ebook nel mio tablet nuovo ed è stata una esperienza particolare. Inoltre ho scritto di questi due ultimi libri in un post nel blog qualche tempo fa. “Contro natura. Dagli ogm al “bio”, falsi allarmi e verità nascoste del cibo che portiamo in tavola” di Dario Bressanini e Beatrice Mautino è un libro di divulgazione scientifica che ho trovato molto interessante da leggere, decisamente una lettura diversa dal solito per me, ma che non è risultata affatto ostica, anzi. Mi è venuta voglia di leggere altri libri di questo genere ed ho già comprato un altro libro di Dario Bressanini che spero di leggere a breve. Inoltre è stato l’ultimo libro che ho letto quest’anno, il cinquantesimo.

Concludo questo post augurandovi una buona fine e un buon inizio di Anno Nuovo!

Racconto di Natale 2019: L’Inferno

Piccola premessa, se ricordate il racconto dell’anno scorso, saprete che Mad Dog è morto e che quindi, per fortuna, non sarà lui il narratore del racconto di Natale di quest’anno. Questa volta il narratore sarò io, l’autore misterioso! Bene, iniziamo dal titolo:

Livio’s Inferno

L’assai famoso barbuto autore di fantasy storico noto come Livio Gambarini era appena tornato, proprio il giorno di Natale, dalla lande del Sol Levante, uscito dall’aeroporto si trovò immerso nella nebbia della Val Padana. C’era così tanta foschia che la via, ormai, era smarrita. Perso nei suoi pensieri, lo scrittore con il cappello più cool d’Italia, alzò gli occhi dal suo smartphone per vedere che davanti a lui c’era solo caligine bianca. All’improvviso però dalla coltre sbucarono tre strane figure, due erano ibridi umano-animali, cioè una donna leonessa con un cappello nero in testa in stile Michael Jackson e una donna lupa molto magra. Insieme queste due losche figure manovravano un burattino che doveva assomigliare ad una lince. Il corpo del burattino era ricavato da una lonza intera… il salume si intende!

“Io sono Pam, la leonessa della superbia!”

“Ed io sono Odry la lupa dell’avarizia!”

“Quella deve essere la lonza della lussuria quindi…” disse Livio indicando il burattino che veniva malamente agitato dalle due ragazze.

“Purtroppo hanno tagliato il budget anche quest’anno. Non c’erano i soldi per prendere un’attrice per interpretare la lonza. Maledetti! Maledetti!” si mise quindi ad urlare Pam come una ossessa.

“Prendiamolo!” urlò quindi di rimando Odry con la bava alla bocca.

Livio non se lo fece ripetere due volte e scappò a gambe levate. Probabilmente quelle ragazze erano affette dalla rabbia, non voleva assolutamente prenderla, già era uno scrittore, ci mancava solo un’altra malattia! Finalmente riuscì ad arrivare ad una porta aperta, sopra c’era scritto: “Poste Italiane – Perdete ogni speranza voi che entrate!”. Si precipitò dentro e trovò vari sportelli tutti ovviamente occupati da delle lunge file di gente un po’ emaciata. Chissà da quanto tempo stavano aspettando! Non sapeva cosa fare quando sentì un tonfo dietro di lui. Si girò e vide le due ragazze che con cui occhi famelici stavano cercando di mordere le vetrate dell’ufficio postale. Si avviò quindi verso il totem automatico delle Poste, doveva assolutamente chiamare la polizia. Un impiegato delle poste si fece incontro a lui. Era davvero particolare. Aveva due corna ricurve e la pelle a scaglie rossa… Cazzo! Ma è Mad Dog! No! Non mi mangiararghh

Carissimi lettori e carissime lettrici, sono io Mad Dog! Dovreste averlo capito perché è cambiato il colore delle scritte ma visto che siete idioti come zampogne, ve lo devo specificare. Scusate, devo ruttare. Ecco, sono tornato da voi fin dalle profondità infernali! Ma ritorniamo al nostro racconto il cui titolo adesso è:

Mad Dog racconta: Livio’s Inferno

“Cristo! Sei Mad Dog! Sono morto?”

“Livio, amico mio” dissi io il bellissimo e sexyssimo demone cornuto “no, non sei morto. Sono tornato proprio per te! Per aiutarti nella stesura del tuo prossimo libro!”

“Che culo!”

“Si, grazie, lo notano tutti! Comunque ti farai un viaggetto all’Inferno come fece Dante. Poi tornerai sulla Terra, skippiamo Purgatorio e Paradiso perché sono noiosi e non li legge mai nessuno.”

“Come si entra all’Inferno?” chiese lo scrittore

“Ma siamo già nella sua anticamera! Da qualche tempo abbiamo deciso di dare in appalto la gestione dell’arrivo delle anime alle Poste Italiane. Non sai i ritardi! Ma io sono un demone, possiamo saltare la fila ed arrivare dal sostituto di Caronte direttamente!”

Il baldanzoso diavolo avanzò quindi con i suoi modi sempre erculei e saltò tutta la fila di dannati in attesa di salire sul diretto per l’Inferno. Il povero Livio non poté far altro che seguirlo guadagnandosi più di una occhiata malevola dagli spiriti in fila. Arrivarono quindi davanti ad un uomo corpulento, con i capelli corti e una barba abbastanza lunga. Li guardò in cagnesco.

“Voi foresti siete vivi!” esclamò nel suo tipico accento genovese che sicuramente è così come lo sto scrivendo e non ho voglia fare una ricerca su internet. 

“Che perspicacia messer Volpino! Io sono Mad Dog il Demone Cornuto e questi è Livio, forse lo conosce. Fa lo scrittore di fantasy in Italia! Messer Luca Volpino è il sostituto del martedì e del giovedì di Caronte. Ormai è anziano il barcaiolo poi con la Brexit si sono aperte nuove possibilità di lavori. Gli inglesi morti hanno fatto la Infernexit e si sono fatti un inferno a parte!”

“La paga è buona, mi danno vitto, alloggio e certe volte posso persino punire le anime dei dannati! I miei preferiti da punire sono quelli che ascoltano Last Christmas!” disse Luca con uno sguardo negli occhi che fece rabbrividire persino Mad Dog. 

“Ci servono due biglietti per il Diretto per l’Inferno. Grazie.” e quindi il demone con le chiappe più sode persino di quelle di Capitan America lanciò tre vecchie monete da mille lire al sostituto di Caronte. 

“Perché sei tu Mad Dog fanno diecimila lire! Sennò non partite!” disse tosto Messer Luca

“E’ mai possibile o porco di un cane
che i viaggi in codesto reame
debban risolversi tutti con grandi piantagrane,
anche sul prezzo c’è poi da ridire
ben mi ricordo che pria di partire
v’eran tariffe inferiori alle tremila lire”

Così Mad Dog agì da gran cialtrone, prese Livio in spalla e saltò il tornello. Prima che Luca potesse fare qualcosa il demone era già sceso per le scale mobili ed era arrivato alla metropolitana che li avrebbe portati nel cuore dell’Inferno. Il vagone dove si trovavano era nuovo ma pienissimo di gente ed il prossimo sarebbe passato dopo quindici minuti. Erano davvero stretti come sardine e l’odore che aleggiava nell’aria sembrava quello che aleggia nel padiglione Games del Lucca Comics al quinto giorno!

“Hanno preso spunto da Galaxy Express per caso?” chiese innocentemente Livio

“No, dalle Metro di Roma!”

Livio poté notare, dalla carta con le varie fermate, che la prima stazione, quella chiamata “Limbo” era sbarrata. 

“Hanno dismesso il Limbo qualche anno fa, non sai che casino!” disse il demone rispondendo ad una domanda inespressa dello scrittore.

“Comunque noi scendiamo alla prossima fermata cioè Lussuriosi\Appassionati dei Dinosauri. Ormai sono morte così tante persone e sono cambiati così tanto i costumi che anche i vari gironi e i vari cerchi sono cambiati rispetto al Commedia di Dante. Poi ci hanno diminuito il budget quest’anno quindi alcuni gironi non li visitiamo ma eccoci arrivati!” 

Le porte del vagone si aprirono in un ufficio che sembrava apparentemente come tanti. Sulla pareti c’erano dei poster di alcuni libri che Livio conosceva bene.

“Ma questa è la sede della Acheron Books, ma come mai è all’inferno?” chiese lo scrittore sorpreso.

“Perché questa è la vera sede dell’Acheron Books!” disse un diavolo con delle corna da caprone appena venuto. 

Livio riconobbe subito il pizzetto e gli occhi inconfondibili del suo amico Masa. Insieme a lui c’era una diavolessa, completa di ali di pipistrello e coda appuntita. Riconobbe questa volta la chioma e  il viso della sua amica Camilla

“NOOOOO! Vi hanno trasformato in diavoli!” urlò Livio buttandosi a terra disperato.

Gli altri due lo guardarono come se fosse un idiota. 

“Livio ma tutti quelli che lavorano alla Acheron Books sono diavoli e demoni. Il nome dovrebbe essere evidente!” disse candidamente Camilla.

“Ah… davvero?”

“Ma si Livio, vedi…” gli disse Mad Dog che lo tirò di nuovo in piedi e gli cinse le spalle e poi continuò a parlare. 

“I capi dell’Inferno vogliono differenziare l’offerta, ormai punire solo le anime non va più come un tempo. Stanno cercando di cambiare le cose da quando Lucifero è andato in esilio a Los Angeles e da quando il tuo amico Dante è venuto a spasso con Virgilio. Quindi addio Acheronte puzzolente e benvenuta Acheron Books. E presto ci sarà una Acheron Movies e una Acheron per qualunque cosa! Dalle caramelle agli shuttle!” concluse Mad Dog con gli occhi scintillanti.

“Ma quindi Livio è umano?” chiese Masa con l’acquolina in bocca.

“Dobbiamo aspettare che finisca l’ultimo libro” gli rispose Camilla posando una mano sulla spalla del suo compare demoniaco. 

La reazione di Livio fu esemplare. Mad Dog non aveva mai visto un mortale correre così veloce. In men che non si dica il demone cornuto e lo scrittore di fantasy storici si trovarono in una sorta di savana e dietro di loro c’era una immensa giungla chiaramente preistorica. Prima che il demone cornuto potesse spiegare, arrivarono, trafelati dalla boscaglia tre persone. Il primo erano noto come Sergio, aveva una faccia simpatica, capelli assai corti, una barba incolta, degli occhiali molto trendy ed indossava un cosplay di seconda mano di Hammond da Jurassic Park. La seconda era Simona, dal capelli biondi e dal piglio assai militaresco. Il terzo si chiamava Giuseppe ma dato che non l’ho mai incontrato, non lo descrivo tanto muore presto!

“Presto scappiamo, i raptor!” urlò Simona

“In realtà sono Deinonychus!” le gridò Sergio che era così puntiglioso da far sentire persino il corsivo nel nome di questi dinosauri. Lo sguardo che invece gli scoccò Simona fece ghiacciare per un attimo le fiamme eterne dell’Inferno. Comunque se qualcuno ti dice che stanno per arrivare i raptor e devi scappare, beh scappi. Livio si mise anche lui a correre perché, all’improvviso, era iniziata il tema della caccia di The Lost World: Jurassic Park. Mentre stavano tutti scappando a gambe levate, Mad Dog, che era l’unico senza un goccio di sudore, divenne il Cicerone della situazione.

“Devi sapere Livio che qui le anime di chi ha amato i dinosauri in vita viene cacciato dagli stessi dinosauri. Una volta morti si rivive per morire di nuovo!”

Dalla dietro di loro, intanto, provenivano sinistri rumori, qualcosa li stava seguendo e li stava per raggiungere.

“Andiamo a visitare la nuova isola con i dinosauri ha detto, ci divertiremo ha detto!” disse Simona scoccando un’altra occhiata terribile a Sergio.

“Beh ci siamo divertiti almeno finché i dinosauri non sono scappati e ci hanno ucciso…” replicò il più famoso podcaster italiano.

“Qualcuno ha parlato di podcast?” disse Giuseppe che continuò dicendo “Io e Sergio siamo i conduttori di Polo Nerd, il podcast di Serial Freaks!” 

“Attento Giuseppe arrivano i raptor!” urlò Simona che spinse via il povero podcaster che finì direttamente tra le fauci di due dinosauri. Le sue urla furono strazianti mentre i raptor gli dilaniavano la pancia. 

“Mors tua, vita mea!” disse Simona serafica però il suo sorriso svanì perché davanti a loro si profilava un temibile T-Rex.

“Se rimaniamo fermi non ci vede!” disse fiducioso Sergio per poi accorgersi che era l’unico rimasto davanti al feroce dinosauro e si accorse, a sue spese, che anche quel dettaglio di Jurassic Park era sbagliato.

“Questo Inferno fa schifo comunque, a me non piacciono nemmeno i dinosauri, non dovrei stare qui!” 

Ormai Simona, però, parlava da sola perché Mad Dog aveva portato via lui e Livio da quella malebolgia. Magicamente i due ora erano davanti ad un infinito pantano pieno di corpi semi affogati nel fango. Queste erano le anime dei golosi e venivano flagellate da pioggia, grandine e neve. Il meteo fa cilecca pure all’Inferno! 

“Guarda c’è pure quell’obeso del mio supposto creatore! Ora ti penti di tutte le volte che hai sgarrato dalla dieta eh!” disse il demone cornuto sferrando un calcio contro il fianco del suo stesso autore che affiorava dal pantano. Un globo di fuoco, quindi, avviluppò il dannato che si contorse negli spasmi della morte mentre il suo lardo friggeva. La palla di fuoco era stata lanciata da una donna drago a tre teste compresa di ali che ricordava un po’, per l’aspetto, Sdentato.  

“Quella è Ciane Nemo, Cerbero è andato in pensione. Vogliamo svecchiare l’immagine dell’Inferno. Ciane Nemo in indoeuropeo significa letteralmente: sbattere il mignolo nel lupo di notte. Ma non siamo sicuri che quello sia il vero significato del suo nome! Ora andiamo avanti che se svieni come Dante chi ti ripesca qui!”

Il duo quindi arrivò in una parte più solida di questa orrenda palude, una zona ricca di alambicchi, crogioli e pentole scoppiettanti. Un uomo con una rada barbetta bianca e con una benda all’occhio sinistro, si avvicinò ai due e gli offrì dei bicchieri colmi di un liquido sconosciuto. 

“Sono Valberici e sto cercando di ricreare la Grappa dell’Ultravita così potrò scappare dall’Inferno. Provate pure questa mia nuova versione per favore!”

Il demone cornuto ingollò subito il liquore che scese bruciando nella sua gola. Bruciò proprio tutto per bene e poi Mad Dog esplose in un geyser di sangue e frammenti corporali. 

“Sono astemio!” disse Livio riconsegnando il bicchiere a Valberici che bevve subito dicendo prima di esplodere anche lui:

“Tanto peggio di così…” 

Il nostro autore di libri fantasy storici quindi si ritrovò, all’improvviso, in una libreria\caffetteria sconfinata. Insieme a lui c’era di nuovo Mad Dog, integro.

“Non facciamo parola con nessuno di quello che è successo, sia chiaro!”

“Però Mad Dog devo dirtelo, questo racconto di Natale è davvero poco natalizio e soprattutto mi sembra una serie di episodi scollegati l’uno dagli altri con l’unico scopo di far fare dei cameo a gente che conosci!” esclamò Livio corrraggiossamente. Con tante consonanti in più del normale perché era stato davvero coraggioso!

“Come ti permetti! Questo sarà racconto anche poco natalizio, sconclusionato, fatto solo per i cameo ma non è assolutamente un fantasy erotico! Magari, dobbiamo cambiare genere l’anno prossimo… comunque eccoci arrivati al quinto girone. La libreria infernale dove le mie editor stanno editando questo racconto mentre viene scritto!” rispose tronfio Mad Dog. 

Due ragazze chine sui loro laptop per leggere e correggere qualcosa che gli dava davvero molto pensiero. La prima aveva gli occhiali e capelli neri e la seconda aveva capelli lunghi ramati (forse, sono un demone non mi intendo di colori di capelli!) ed un cosplay simil vichingo. Un topolino bianco scorrazzava per le scrivanie.

Helena ci vorrà tutta l’eternità per sistemare questo racconto! Beata Sonia che è andata a frustare qualche autore, almeno lei si sta divertendo!” esclamò la ragazza dai capelli forse ramati. Rossi. Castano chiaro. Quello. 

Julia è un disastro! Ci sono solo cameo sconclusionati ed ogni volta che correggo una parte quel demone del cazzo scrive un altro pezzo peggio di quello precedente!”

“Livio ti presento Julia ed Helena della Gianshwqorahga, Gainsqwagvas, Gainsqworth, Gainsworth! Ah che bel topolino me lo pappo! gnam!” disse Mad Dog che agguantò il roditore per infilarselo tutto in bocca. 

“Mi dispiace come siete morte?” chiese Livio cercando di far finta di niente mentre Mad Dog si stava chiaramente strozzando con quanto aveva ingurgitato. Alcuni demoni accorsero per fargli la manovra di Heimlich. 

“Colpa dell’apocalisse zombie…” disse Julia non staccando per un secondo gli occhi dallo schermo del computer. 

“Io mi sono strozzata con un broccolo…” disse invece Helena che anche lei non staccò gli occhi dal laptop.

“Non ti preoccupare Livio, non c’è nessuna apocalisse di broccoli! Ed ora andiamo da un nostro amico comune!” esclamò il demone cornuto che era tornato padrone delle sue vie respiratorie. Il topolino pareva incolume e stava ancora scorrazzando per la libreria.

“Ecco il caro GabrielesbarraTanabrus. Il suo personale inferno, come vedi, è servire i clienti americani al bar che ordinano dei veri obbrobri culinari mentre i suoi autori preferiti passano e vanno via! Ho scelto la sua punizione personalmente!” disse Mad Dog ridendo sornione.

“Sei un pisano di merda, Mad Dog, sappilo! Julia ed Helena non finiranno mai di sistemare questo racconto sconclusionato, fai di continuo persino i più elementari errori grammaticali, deh!” urlò Gabriele dai capelli assai corti e dalla pronuncia tipicamente toscana mentre serviva le fettuccine Alfredo accompagnate da un cappuccino al ginseng ad un procace texano. 

“Livio, non ti curar di lui e passa! Andiamo direttamente al sesto cerchio quello di una genia terribile di persone, odiose davvero!”

Ora i nostri due eroi si trovavano in un supermercato in cui gli scomparti dedicati al “senza glutine” erano tristemente vuoti. Decine di persone si aggiravano sconsolati per il locale con i carrelli vuoti come le loro pance. Lo sguardo di Livio fu soprattutto attirato da un uomo magro, dall’aspetto tipicamente da disegnatore che si stava mangiando le sue stesse unghie. 

“Qual è la tua colpa o anima dannata?” chiese Livio gentilmente.

“Sono celiaco!” rispose il povero Fabrizio che per i morsi della fame stava per mangiare le sue preziose matite. 

“Ah Fab! Dio vi ho odia proprio a voi celtici, siete l’unica minoranza alimentare con un proprio inferno. Tanto il Paradiso è noioso e da qualche anno non fanno entrare più nessuno. C’è il pienone e si va direttamente all’Inferno. “

“Che culo!” disse il disegnatore che ormai si era ridotto a mangiare della segatura che purtroppo  per lui conteneva del glutine. Livio e il demone sparirono in un turbinio di fuoco e zolfo lasciando i celiaci nel terribile supermercato privo di alimenti senza glutine perché erano stati tutti comprati da degli stronzi che non avevano assolutamente nessun problema con il glutine ma l’avevano fatto solo per moda! Un po’ come la realtà!

Ora ci troviamo nel… aspettate che controllo, ecco, siamo nel settimo cerchio quello pensato per gli intellettuali e gli scienziati. Il nostro dinamico duo trova posto nel più grande cinema che esista qui infatti questi particolari dannati sono costretti a vedere filmati su filmati di complotti e teorie strambe. C’è di tutto dai terrapiattisti ai rettiliani fino addirittura ai maddoghisti! Di fianco a Livio c’è un signore che straparla da solo:

“Questo Inferno è tutto sbagliato. Sono più fumettista che geologo, non dovrei essere qui a vedere film così brutti! Già ne ho visti abbastanza per le mie ventiquattro grafic novel con le parodie dei film a fumetti. Ho già sofferto abbastanza!” disse questo ignoto autore. Forse non sapremo mai chi sia, ai posteri l’ardua sentenza!

Accanto al demone cornuto invece c’era una donna con i capelli assai corti che aveva un’aria un po’ gotico-cosplay-fantasy.

“Da dove trovo ispirazione per i nomi delle mie eroine? Non ditelo alla Lega ma dalle stelle arabe infatti i nomi di Nihal e di tutte le altre mie protagoniste sono arabi…” disse la famosa scrittrice che anche lei resterà senza nome. Dobbiamo lasciare un po’ di mistero no? 

“In realtà non ho detto nulla…” disse Mad Dog che forse si rendeva conto che la punizione che aveva scelto per questi dannati era davvero troppo crudele anche per gli standard infernali. Forse era meglio farli affogare in un mare di lava con pioggia di lapilli per contorno. Decisamente più umano!

“Mad Dog! Sei qui! E’ tutto colpa tua! Hai scatenato tu l’Apocalisse…” ma prima che la famosa scrittrice italiana potesse finire la frase, il demone e il suo protetto erano già scomparsi. 

Mad Dog e Livio si materializzarono quindi in un luogo immenso (all’Inferno non badiamo a spese!), una pianura punteggiata di pentacoli da evocazione. 

“In che senso Apocalisse?” chiese lo scrittore di fantasy storico più famoso dell’intero Omniverso. 

“Niente di cui tu debba preoccuparti! Guarda questo è l’inferno che noi demoni abbiamo pensato per maghi, cartomanti, giocatori di D&D e simili. C’è pure Houdini! Comunque si trovano tutti in quei cosi che servono per essere convocati…”

“I pentacoli…”

“Non essere rompicoglioni… dicevo e le anime di questi dannati verranno convocati da noi demoni per fare i lavori più umilianti tipo cambiare l’olio della friggitrice del McDonalds Infernale o pulire i cessi del McDonalds Infernale! E’ bellissimo! Ma andiamo sono sicuro che queste due anime le conosci bene…”

Quindi il demone più sexy dell’intero Ohio e il mortale sperduto si avvicinarono a due anime. La prima era quella di un uomo che in vita aveva avuto dei capelli lunghi quasi quanto la sua barba, assomiglia un po’ allo stregone nuovo del film Lo Hobbit, tanto vi ricordate il nome, non ho voglio di cercare su Wikipedia! La seconda anima era quella di una donna che in vita era stata davvero bellissima, dai capelli lunghissimi castani. Livio li riconobbe subito, erano suoi amici, erano gli scrittori Luca Tarenzi e Aislinn. Lo scrittore di fantasy storico si buttò a terra disperato, urlando un “nooo” che avrebbe potuto far concorrenza a quello di Darth Vader nell’ultimo film della trilogia prequel. Dopo essersi ricomposto vide che le due anime era intente a parlare al telefono tramite delle cuffie e un microfono. Un po’ come un call center.

“Ha provato a riavviare il pc? Si, ci provi. Il tasto centrale si. Ecco ora cosa succede? Meltdown in corso? E’ stato un piacere sentirla, a presto!” disse Luca che interruppe trafelato la chiamata. In lontananza si vide un fungo atomico salire nel cielo sempre fiammeggiante dell’Ade.

“Luca, dai non di nuovo!” disse la scrittrice di Melusine che poi continuò dicendo “No, non stavo dicendo a lei. Ha provato ad accendere la stampante come le dicevo? Ecco visto non funzionava perché era spenta. A presto… Questi demoni sono davvero inetti con la tecnologia!”

“Prima della fine del mondo se qualcuno mi avesse detto che io Luca Tarenzi sarei diventato un operatore telefonico all’Inferno per i diavoli… non ci avrei creduto!” 

“Ma non riescono a vedermi?” chiese Livio a Mad Dog.

“No, è che tutte le loro energie sono profuse nella loro punizione o ti odiano, una delle due…” rispose prontamente il demone cornuto. 

“Noi non stiamo ignorando Livio ma te Mad Dog per quello che ci hai fatto! Dannato bastardo se potessi ti taglierei in due…”

“Brava Aislinn ed io ti farei diventare vegano!” continuò Luca Tarenzi infervorato. 

“Vegano No!” urlò quindi il demone scomparendo insieme a Livio in una nube di zolfo. 

Si avete indovinato il posto dove si trovavano adesso era gigantesco, immenso, non se ne vedeva la fine. Tutte le anime erano connesse a dei caschi per la realtà virtuale. 

“No! Tutte i miei gadget di Sailor Moon si sono sciolti!” urlò una ragazza che era la famossissimissississima youtuber Lilletta dai lunghi boccoli castani. 

“Porco Thanos! Le mie bellissime console si sono trasformate in carciofi!” questi invece era il nerd più famoso d’Italia, l’intrepido Borgo!

“La loro punizione per essere stati nerd in vita è quella di vivere la loro peggior paura in loop! Anche questa dannazione l’ho pensata  io, sono stato bravo nevvero?” chiese Mad Dog tronfio a Livio.

“Sei l’essere più abbietto che io abbia mai incontrato Mad Dog!” esclamò lo scrittore caparbiamente. 

“Grazie! Non mi potevi fare miglior complimento. Ora voglio salutare queste due anime dannate, sono miei amici sai e voglio vedere come se la passano.” così dicendo il demone cornuto tolse agevolmente entrambi i caschi. 

“Mad Dog che piacere vederti!” disse Lilletta a voce molto alta così che tutti potessero sentirla. Il demone cornuto era troppo preso dal suo stesso gigantesco ego per accorgersi che stava per iniziare una rivolta, infatti anche gli altri dannati erano riusciti a togliersi il casco.

“Caro Mad Dog…” 

“Si, carissimo Borgo dimmi!”

“Questo è per aver scatenato la fine del mondo! Per Google Stadia! Vendicatori Uniti!” concluse quindi il ragazzo che usò lo stesso casco come arma per colpire il demone. Non era il solo infatti tutte le anime dannate, e pure qualche diavolo, si lanciarono contro Mad Dog. Il demone cornuto fu però più veloce dei suoi maldestri attaccanti e preso Livio in spalle si teleportò via. Verso l’ultimo cerchio, una distesa di ghiaccio… indovinate di quale grandezza? Ma si, immensa, sconfinata! Nel mezzo di questa landa ghiacciata c’era un gigante nudo con tre teste barbute. Ogni testa aveva in bocca un sigaro gigante. Livio però poté ben vedere che anche se villoso, il gigante non era assolutamente un diavolo.

“Chi è il gigante al posto di Lucifero?” quindi chiede lo scrittore di fantasy storico che stava iniziando a sentire freddo. 

“Ah si, lui. E’ Adriano Barone, un tuo compagno scrittore. Non sapevo dove metterlo, un peccatore del genere. Quindi ho pensato di metterlo in mezzo a questo posto ghiacciato nel luogo esatto dove stava Satanasso!” risposte Mad Dog che si era un po’ stufato di fare da Cicerone a questo rompicoglioni.

“Salve re dei perdenti!” urlò il gigante verso i due e la sua voce rimbombò per tutto questo ultimo cerchio infernale. 

“Ma guarda due scrittori di libri fantasy italiani come te! La loro punizione è essere intrappolati nel ghiaccio mentre un mio diavolo gli legge Twilight in cinese! Bella punizione vero?!” chiese il demone ribelle che in realtà non si aspettava una risposta a questa sua domanda retorica.

“Questa tua punizione non è solo stupida… è anche senza senso!” esclamò Livio che comunque volle avvicinarsi ai due scrittori. 

“Io sono stato Marco Davide, ho scritto di vampiri, nani e guerrieri solitari. E devo lamentarmi perché questa punizione è davvero noiosa e non capisco nulla di quello che dice questo diavolo!” disse l’uomo che aveva un accento tipicamente romano.

“Io mi chiamavo Francesco Falconi ho scritto di muse, angeli, demoni, streghe, avvenimenti estasiatici e prodigiosi ed anche di Madonna! Anch’io mi devo lamentare perché questo inferno è gestito davvero male. Peggio di Roma!” disse l’altra anima dannato che aveva un accento toscano. 

“Che cazzo, mi sono stufato che si lamentano tutti! Ho deciso Livio lascio a te la gestione dell’Inferno. Sarai bravissimo!” disse Mad Dog dando una sonora spalla al mortale. 

“No, no, non posso rimane qui!” urlò il povero scrittore disperato. 

“Beh nessuno che entra qui può uscire. Hanno cambiato le regole dopo la scampagnata del tuo amico Dante di qualche anno fa e l’esilio di Lucifero a Los Angeles. Poi ormai ho scatenato l’Apocalisse zombie per errore… quindi non c’è scelta. Mi dispiace solo che non potrò mai leggere Eternal War – Inferno!” 

Ed il demone cornuto era davvero sconsolato per questo fatto. 

“La mia saga si intitola Eternal Flame. Avevo pensato ad Eternal War ma poi ho cambiato idea all’ultimo momento…” disse Livio assai confuso.

Mad Dog quindi si avvicino all’umano e gli leccò una guancia, cosa che fece rabbrividire lo scrittore.

“Ah! Capisco tutto! Non sei il Livio che conosco io. Questa è un’altra realtà, leggermente diversa da quella che conosco io. Beh, meno male così potrò leggere Eternal War – Inferno. Non vedo l’ora. Oh Livio è stato un piacere, semmai ripasso fra qualche secolo per vedere come hai ridecorato. Beh certo… bisogna vedere cosa ne pensano gli altri demoni. Potrebbero anche farti a pezzi. Comunque, tante buone cose e stammi bene!” 

Detto questo il demone cornuto scomparì in un vortice di fiamme lasciando da solo il povero Livio che solo in quel momento si accorse di essere circondato dai famelici demoni della Acheron Books… 

THE END

Personaggi ed Interpreti

Livio: Lo scrittore perduto

Mad Dog: Novello Dante

Odry: La Lupa

Pam: La Leonessa

La Lonza (il salume): La Lonza (l’animale)

Luca Volpino: Sostituto di Caronte

Masa & Camilla: Demoni della Acheron Books

Sergio, Simona & Giuseppe: Dannati nell’Isola dei Dinosauri

Ciane Nemo: Nuovo Cerbero

Valberici: L’unico distillatore di grappa dell’Inferno

Julia, Helena & Sonia: Le editor di Mad Dog

Tanabrus: Barista Infernale

Fab: Celiaco\Celtico Dannato

Licia Troisi: La scrittrice misteriosa

Leo Ortolani: Il geologo misterioso

Luca Tarenzi: Un operatore telefonico infernale

Aislinn: Una operatrice telefonica infernale

Lilletta: Una nerd dannata

Borgo: Un nerd dannato

Francesco Falconi: Scrittore intrappolato nel ghiaccio

Marco Davide: Scrittore intrappolato nel ghiaccio

Adriano Barone: Sostituto di Lucifero

Ecosia e gli altri

I vasti incendi in Siberia e in Amazzonia fanno tornare alla ribalta il problema di come intervenire per “salvare” le foreste del nostro pianeta, almeno come possiamo farlo noi singoli. Alcuni modi ci sono in cui possiamo contribuire ad aiutare i nostri alberi. Uno di questi è Ecosia il motore di ricerca che, come scrive Wikipedia nel suo articolo su Ecosia, “che dichiara di donare l’80% dei proventi ricavati dalla pubblicità online per sostegno a programmi di riforestazione”. Ho qualche dubbio sinceramente su Ecosia ed ho trovato un video su Youtube che ne analizza la questione, vi consiglio di vederlo.

Un altro modo, sicuramente più diretto, è adottare un albero su Treedom. Ci sono vari tipi di alberi da poter adottare in varie zone del pianeta. Ci sono anche dei “piani” per fare un pagamento mensile. Insomma c’è un po’ di tutto per tutte le tasche. Appena posso adotterò anche io un albero e posso anche sceglierne il nome! Infine c’è la Rainforest Alliance una ong che si occupa di “conservare la biodiversità e garantire condizioni di vita sostenibili, trasformando le pratiche di uso del suolo, pratiche commerciali e comportamento dei consumatori” (come scrive Wikipedia). Nel loro sito potete vedere quali marchi, anche italiani, sono certificati da questa ong così da comprare consapevolmente. (E non è l’unica ong che si occupa di questo ma è quella che mi è saltata agli occhi in questi giorni)

Il mio primo post nel nuovo blog

Be yourself; Everyone else is already taken.

— Oscar Wilde.

La frase sopra, di Oscar Wilde, era compresa di default nel nuovo blog. La lascio perché penso che ci sta bene. Comunque ho deciso di creare un nuovo blog e abbandonare il vecchio dopo circa dieci anni dalla sua creazione. Una decade fa infatti mi ero comprato uno spazio web tutto per me per i miei blog, all’epoca era la cosa giusta da fare… adesso invece è tempo di abbonare quel tipo di piattaforma e tornare ad una gratuita. Il problema è che ho meno tempo da dedicarci rispetto a prima, non faccio più tanti post come un tempo ed è una cosa in meno da pagare ogni anno, per quanto il costo del dominio sia abbastanza basso. Inoltre ci sono dei problemi di natura informatica nel vecchio blog che sicuramente sono risolvibili con poco tempo ma non ho la voglia di metterci mano. Quindi inizia una nuova “avventura”, però prima devo sistemare tutti i post che ho importato già dal vecchio blog, sempre dal nome Castel Oricalco, che rimarrà online finché non scadrà il dominio l’anno prossimo. In questo blog non ci sono solo i post di Casteloricalco.eu ma anche i vecchi post dei blog sul compianto Splinder e su Blogger e del blog sul cosplay. Comunque questo nuovo Castel Oricalco è ancora un work in progress. Oltre a sistemare i vari vecchi post e i vari links, devo pure vedere altre cose da aggiustare. Quindi a presto!