Piccola premessa, se ricordate il racconto dell’anno scorso, saprete che Mad Dog è morto e che quindi, per fortuna, non sarà lui il narratore del racconto di Natale di quest’anno. Questa volta il narratore sarò io, l’autore misterioso! Bene, iniziamo dal titolo:
Livio’s Inferno
L’assai famoso barbuto autore di fantasy storico noto come Livio Gambarini era appena tornato, proprio il giorno di Natale, dalla lande del Sol Levante, uscito dall’aeroporto si trovò immerso nella nebbia della Val Padana. C’era così tanta foschia che la via, ormai, era smarrita. Perso nei suoi pensieri, lo scrittore con il cappello più cool d’Italia, alzò gli occhi dal suo smartphone per vedere che davanti a lui c’era solo caligine bianca. All’improvviso però dalla coltre sbucarono tre strane figure, due erano ibridi umano-animali, cioè una donna leonessa con un cappello nero in testa in stile Michael Jackson e una donna lupa molto magra. Insieme queste due losche figure manovravano un burattino che doveva assomigliare ad una lince. Il corpo del burattino era ricavato da una lonza intera… il salume si intende!
“Io sono Pam, la leonessa della superbia!”
“Ed io sono Odry la lupa dell’avarizia!”
“Quella deve essere la lonza della lussuria quindi…” disse Livio indicando il burattino che veniva malamente agitato dalle due ragazze.
“Purtroppo hanno tagliato il budget anche quest’anno. Non c’erano i soldi per prendere un’attrice per interpretare la lonza. Maledetti! Maledetti!” si mise quindi ad urlare Pam come una ossessa.
“Prendiamolo!” urlò quindi di rimando Odry con la bava alla bocca.
Livio non se lo fece ripetere due volte e scappò a gambe levate. Probabilmente quelle ragazze erano affette dalla rabbia, non voleva assolutamente prenderla, già era uno scrittore, ci mancava solo un’altra malattia! Finalmente riuscì ad arrivare ad una porta aperta, sopra c’era scritto: “Poste Italiane – Perdete ogni speranza voi che entrate!”. Si precipitò dentro e trovò vari sportelli tutti ovviamente occupati da delle lunge file di gente un po’ emaciata. Chissà da quanto tempo stavano aspettando! Non sapeva cosa fare quando sentì un tonfo dietro di lui. Si girò e vide le due ragazze che con cui occhi famelici stavano cercando di mordere le vetrate dell’ufficio postale. Si avviò quindi verso il totem automatico delle Poste, doveva assolutamente chiamare la polizia. Un impiegato delle poste si fece incontro a lui. Era davvero particolare. Aveva due corna ricurve e la pelle a scaglie rossa… Cazzo! Ma è Mad Dog! No! Non mi mangiararghh
Carissimi lettori e carissime lettrici, sono io Mad Dog! Dovreste averlo capito perché è cambiato il colore delle scritte ma visto che siete idioti come zampogne, ve lo devo specificare. Scusate, devo ruttare. Ecco, sono tornato da voi fin dalle profondità infernali! Ma ritorniamo al nostro racconto il cui titolo adesso è:
Mad Dog racconta: Livio’s Inferno
“Cristo! Sei Mad Dog! Sono morto?”
“Livio, amico mio” dissi io il bellissimo e sexyssimo demone cornuto “no, non sei morto. Sono tornato proprio per te! Per aiutarti nella stesura del tuo prossimo libro!”
“Che culo!”
“Si, grazie, lo notano tutti! Comunque ti farai un viaggetto all’Inferno come fece Dante. Poi tornerai sulla Terra, skippiamo Purgatorio e Paradiso perché sono noiosi e non li legge mai nessuno.”
“Come si entra all’Inferno?” chiese lo scrittore
“Ma siamo già nella sua anticamera! Da qualche tempo abbiamo deciso di dare in appalto la gestione dell’arrivo delle anime alle Poste Italiane. Non sai i ritardi! Ma io sono un demone, possiamo saltare la fila ed arrivare dal sostituto di Caronte direttamente!”
Il baldanzoso diavolo avanzò quindi con i suoi modi sempre erculei e saltò tutta la fila di dannati in attesa di salire sul diretto per l’Inferno. Il povero Livio non poté far altro che seguirlo guadagnandosi più di una occhiata malevola dagli spiriti in fila. Arrivarono quindi davanti ad un uomo corpulento, con i capelli corti e una barba abbastanza lunga. Li guardò in cagnesco.
“Voi foresti siete vivi!” esclamò nel suo tipico accento genovese che sicuramente è così come lo sto scrivendo e non ho voglia fare una ricerca su internet.
“Che perspicacia messer Volpino! Io sono Mad Dog il Demone Cornuto e questi è Livio, forse lo conosce. Fa lo scrittore di fantasy in Italia! Messer Luca Volpino è il sostituto del martedì e del giovedì di Caronte. Ormai è anziano il barcaiolo poi con la Brexit si sono aperte nuove possibilità di lavori. Gli inglesi morti hanno fatto la Infernexit e si sono fatti un inferno a parte!”
“La paga è buona, mi danno vitto, alloggio e certe volte posso persino punire le anime dei dannati! I miei preferiti da punire sono quelli che ascoltano Last Christmas!” disse Luca con uno sguardo negli occhi che fece rabbrividire persino Mad Dog.
“Ci servono due biglietti per il Diretto per l’Inferno. Grazie.” e quindi il demone con le chiappe più sode persino di quelle di Capitan America lanciò tre vecchie monete da mille lire al sostituto di Caronte.
“Perché sei tu Mad Dog fanno diecimila lire! Sennò non partite!” disse tosto Messer Luca
“E’ mai possibile o porco di un cane
che i viaggi in codesto reame
debban risolversi tutti con grandi piantagrane,
anche sul prezzo c’è poi da ridire
ben mi ricordo che pria di partire
v’eran tariffe inferiori alle tremila lire”
Così Mad Dog agì da gran cialtrone, prese Livio in spalla e saltò il tornello. Prima che Luca potesse fare qualcosa il demone era già sceso per le scale mobili ed era arrivato alla metropolitana che li avrebbe portati nel cuore dell’Inferno. Il vagone dove si trovavano era nuovo ma pienissimo di gente ed il prossimo sarebbe passato dopo quindici minuti. Erano davvero stretti come sardine e l’odore che aleggiava nell’aria sembrava quello che aleggia nel padiglione Games del Lucca Comics al quinto giorno!
“Hanno preso spunto da Galaxy Express per caso?” chiese innocentemente Livio
“No, dalle Metro di Roma!”
Livio poté notare, dalla carta con le varie fermate, che la prima stazione, quella chiamata “Limbo” era sbarrata.
“Hanno dismesso il Limbo qualche anno fa, non sai che casino!” disse il demone rispondendo ad una domanda inespressa dello scrittore.
“Comunque noi scendiamo alla prossima fermata cioè Lussuriosi\Appassionati dei Dinosauri. Ormai sono morte così tante persone e sono cambiati così tanto i costumi che anche i vari gironi e i vari cerchi sono cambiati rispetto al Commedia di Dante. Poi ci hanno diminuito il budget quest’anno quindi alcuni gironi non li visitiamo ma eccoci arrivati!”
Le porte del vagone si aprirono in un ufficio che sembrava apparentemente come tanti. Sulla pareti c’erano dei poster di alcuni libri che Livio conosceva bene.
“Ma questa è la sede della Acheron Books, ma come mai è all’inferno?” chiese lo scrittore sorpreso.
“Perché questa è la vera sede dell’Acheron Books!” disse un diavolo con delle corna da caprone appena venuto.
Livio riconobbe subito il pizzetto e gli occhi inconfondibili del suo amico Masa. Insieme a lui c’era una diavolessa, completa di ali di pipistrello e coda appuntita. Riconobbe questa volta la chioma e il viso della sua amica Camilla.
“NOOOOO! Vi hanno trasformato in diavoli!” urlò Livio buttandosi a terra disperato.
Gli altri due lo guardarono come se fosse un idiota.
“Livio ma tutti quelli che lavorano alla Acheron Books sono diavoli e demoni. Il nome dovrebbe essere evidente!” disse candidamente Camilla.
“Ah… davvero?”
“Ma si Livio, vedi…” gli disse Mad Dog che lo tirò di nuovo in piedi e gli cinse le spalle e poi continuò a parlare.
“I capi dell’Inferno vogliono differenziare l’offerta, ormai punire solo le anime non va più come un tempo. Stanno cercando di cambiare le cose da quando Lucifero è andato in esilio a Los Angeles e da quando il tuo amico Dante è venuto a spasso con Virgilio. Quindi addio Acheronte puzzolente e benvenuta Acheron Books. E presto ci sarà una Acheron Movies e una Acheron per qualunque cosa! Dalle caramelle agli shuttle!” concluse Mad Dog con gli occhi scintillanti.
“Ma quindi Livio è umano?” chiese Masa con l’acquolina in bocca.
“Dobbiamo aspettare che finisca l’ultimo libro” gli rispose Camilla posando una mano sulla spalla del suo compare demoniaco.
La reazione di Livio fu esemplare. Mad Dog non aveva mai visto un mortale correre così veloce. In men che non si dica il demone cornuto e lo scrittore di fantasy storici si trovarono in una sorta di savana e dietro di loro c’era una immensa giungla chiaramente preistorica. Prima che il demone cornuto potesse spiegare, arrivarono, trafelati dalla boscaglia tre persone. Il primo erano noto come Sergio, aveva una faccia simpatica, capelli assai corti, una barba incolta, degli occhiali molto trendy ed indossava un cosplay di seconda mano di Hammond da Jurassic Park. La seconda era Simona, dal capelli biondi e dal piglio assai militaresco. Il terzo si chiamava Giuseppe ma dato che non l’ho mai incontrato, non lo descrivo tanto muore presto!
“Presto scappiamo, i raptor!” urlò Simona
“In realtà sono Deinonychus!” le gridò Sergio che era così puntiglioso da far sentire persino il corsivo nel nome di questi dinosauri. Lo sguardo che invece gli scoccò Simona fece ghiacciare per un attimo le fiamme eterne dell’Inferno. Comunque se qualcuno ti dice che stanno per arrivare i raptor e devi scappare, beh scappi. Livio si mise anche lui a correre perché, all’improvviso, era iniziata il tema della caccia di The Lost World: Jurassic Park. Mentre stavano tutti scappando a gambe levate, Mad Dog, che era l’unico senza un goccio di sudore, divenne il Cicerone della situazione.
“Devi sapere Livio che qui le anime di chi ha amato i dinosauri in vita viene cacciato dagli stessi dinosauri. Una volta morti si rivive per morire di nuovo!”
Dalla dietro di loro, intanto, provenivano sinistri rumori, qualcosa li stava seguendo e li stava per raggiungere.
“Andiamo a visitare la nuova isola con i dinosauri ha detto, ci divertiremo ha detto!” disse Simona scoccando un’altra occhiata terribile a Sergio.
“Beh ci siamo divertiti almeno finché i dinosauri non sono scappati e ci hanno ucciso…” replicò il più famoso podcaster italiano.
“Qualcuno ha parlato di podcast?” disse Giuseppe che continuò dicendo “Io e Sergio siamo i conduttori di Polo Nerd, il podcast di Serial Freaks!”
“Attento Giuseppe arrivano i raptor!” urlò Simona che spinse via il povero podcaster che finì direttamente tra le fauci di due dinosauri. Le sue urla furono strazianti mentre i raptor gli dilaniavano la pancia.
“Mors tua, vita mea!” disse Simona serafica però il suo sorriso svanì perché davanti a loro si profilava un temibile T-Rex.
“Se rimaniamo fermi non ci vede!” disse fiducioso Sergio per poi accorgersi che era l’unico rimasto davanti al feroce dinosauro e si accorse, a sue spese, che anche quel dettaglio di Jurassic Park era sbagliato.
“Questo Inferno fa schifo comunque, a me non piacciono nemmeno i dinosauri, non dovrei stare qui!”
Ormai Simona, però, parlava da sola perché Mad Dog aveva portato via lui e Livio da quella malebolgia. Magicamente i due ora erano davanti ad un infinito pantano pieno di corpi semi affogati nel fango. Queste erano le anime dei golosi e venivano flagellate da pioggia, grandine e neve. Il meteo fa cilecca pure all’Inferno!
“Guarda c’è pure quell’obeso del mio supposto creatore! Ora ti penti di tutte le volte che hai sgarrato dalla dieta eh!” disse il demone cornuto sferrando un calcio contro il fianco del suo stesso autore che affiorava dal pantano. Un globo di fuoco, quindi, avviluppò il dannato che si contorse negli spasmi della morte mentre il suo lardo friggeva. La palla di fuoco era stata lanciata da una donna drago a tre teste compresa di ali che ricordava un po’, per l’aspetto, Sdentato.
“Quella è Ciane Nemo, Cerbero è andato in pensione. Vogliamo svecchiare l’immagine dell’Inferno. Ciane Nemo in indoeuropeo significa letteralmente: sbattere il mignolo nel lupo di notte. Ma non siamo sicuri che quello sia il vero significato del suo nome! Ora andiamo avanti che se svieni come Dante chi ti ripesca qui!”
Il duo quindi arrivò in una parte più solida di questa orrenda palude, una zona ricca di alambicchi, crogioli e pentole scoppiettanti. Un uomo con una rada barbetta bianca e con una benda all’occhio sinistro, si avvicinò ai due e gli offrì dei bicchieri colmi di un liquido sconosciuto.
“Sono Valberici e sto cercando di ricreare la Grappa dell’Ultravita così potrò scappare dall’Inferno. Provate pure questa mia nuova versione per favore!”
Il demone cornuto ingollò subito il liquore che scese bruciando nella sua gola. Bruciò proprio tutto per bene e poi Mad Dog esplose in un geyser di sangue e frammenti corporali.
“Sono astemio!” disse Livio riconsegnando il bicchiere a Valberici che bevve subito dicendo prima di esplodere anche lui:
“Tanto peggio di così…”
Il nostro autore di libri fantasy storici quindi si ritrovò, all’improvviso, in una libreria\caffetteria sconfinata. Insieme a lui c’era di nuovo Mad Dog, integro.
“Non facciamo parola con nessuno di quello che è successo, sia chiaro!”
“Però Mad Dog devo dirtelo, questo racconto di Natale è davvero poco natalizio e soprattutto mi sembra una serie di episodi scollegati l’uno dagli altri con l’unico scopo di far fare dei cameo a gente che conosci!” esclamò Livio corrraggiossamente. Con tante consonanti in più del normale perché era stato davvero coraggioso!
“Come ti permetti! Questo sarà racconto anche poco natalizio, sconclusionato, fatto solo per i cameo ma non è assolutamente un fantasy erotico! Magari, dobbiamo cambiare genere l’anno prossimo… comunque eccoci arrivati al quinto girone. La libreria infernale dove le mie editor stanno editando questo racconto mentre viene scritto!” rispose tronfio Mad Dog.
Due ragazze chine sui loro laptop per leggere e correggere qualcosa che gli dava davvero molto pensiero. La prima aveva gli occhiali e capelli neri e la seconda aveva capelli lunghi ramati (forse, sono un demone non mi intendo di colori di capelli!) ed un cosplay simil vichingo. Un topolino bianco scorrazzava per le scrivanie.
“Helena ci vorrà tutta l’eternità per sistemare questo racconto! Beata Sonia che è andata a frustare qualche autore, almeno lei si sta divertendo!” esclamò la ragazza dai capelli forse ramati. Rossi. Castano chiaro. Quello.
“Julia è un disastro! Ci sono solo cameo sconclusionati ed ogni volta che correggo una parte quel demone del cazzo scrive un altro pezzo peggio di quello precedente!”
“Livio ti presento Julia ed Helena della Gianshwqorahga, Gainsqwagvas, Gainsqworth, Gainsworth! Ah che bel topolino me lo pappo! gnam!” disse Mad Dog che agguantò il roditore per infilarselo tutto in bocca.
“Mi dispiace come siete morte?” chiese Livio cercando di far finta di niente mentre Mad Dog si stava chiaramente strozzando con quanto aveva ingurgitato. Alcuni demoni accorsero per fargli la manovra di Heimlich.
“Colpa dell’apocalisse zombie…” disse Julia non staccando per un secondo gli occhi dallo schermo del computer.
“Io mi sono strozzata con un broccolo…” disse invece Helena che anche lei non staccò gli occhi dal laptop.
“Non ti preoccupare Livio, non c’è nessuna apocalisse di broccoli! Ed ora andiamo da un nostro amico comune!” esclamò il demone cornuto che era tornato padrone delle sue vie respiratorie. Il topolino pareva incolume e stava ancora scorrazzando per la libreria.
“Ecco il caro GabrielesbarraTanabrus. Il suo personale inferno, come vedi, è servire i clienti americani al bar che ordinano dei veri obbrobri culinari mentre i suoi autori preferiti passano e vanno via! Ho scelto la sua punizione personalmente!” disse Mad Dog ridendo sornione.
“Sei un pisano di merda, Mad Dog, sappilo! Julia ed Helena non finiranno mai di sistemare questo racconto sconclusionato, fai di continuo persino i più elementari errori grammaticali, deh!” urlò Gabriele dai capelli assai corti e dalla pronuncia tipicamente toscana mentre serviva le fettuccine Alfredo accompagnate da un cappuccino al ginseng ad un procace texano.
“Livio, non ti curar di lui e passa! Andiamo direttamente al sesto cerchio quello di una genia terribile di persone, odiose davvero!”
Ora i nostri due eroi si trovavano in un supermercato in cui gli scomparti dedicati al “senza glutine” erano tristemente vuoti. Decine di persone si aggiravano sconsolati per il locale con i carrelli vuoti come le loro pance. Lo sguardo di Livio fu soprattutto attirato da un uomo magro, dall’aspetto tipicamente da disegnatore che si stava mangiando le sue stesse unghie.
“Qual è la tua colpa o anima dannata?” chiese Livio gentilmente.
“Sono celiaco!” rispose il povero Fabrizio che per i morsi della fame stava per mangiare le sue preziose matite.
“Ah Fab! Dio vi ho odia proprio a voi celtici, siete l’unica minoranza alimentare con un proprio inferno. Tanto il Paradiso è noioso e da qualche anno non fanno entrare più nessuno. C’è il pienone e si va direttamente all’Inferno. “
“Che culo!” disse il disegnatore che ormai si era ridotto a mangiare della segatura che purtroppo per lui conteneva del glutine. Livio e il demone sparirono in un turbinio di fuoco e zolfo lasciando i celiaci nel terribile supermercato privo di alimenti senza glutine perché erano stati tutti comprati da degli stronzi che non avevano assolutamente nessun problema con il glutine ma l’avevano fatto solo per moda! Un po’ come la realtà!
Ora ci troviamo nel… aspettate che controllo, ecco, siamo nel settimo cerchio quello pensato per gli intellettuali e gli scienziati. Il nostro dinamico duo trova posto nel più grande cinema che esista qui infatti questi particolari dannati sono costretti a vedere filmati su filmati di complotti e teorie strambe. C’è di tutto dai terrapiattisti ai rettiliani fino addirittura ai maddoghisti! Di fianco a Livio c’è un signore che straparla da solo:
“Questo Inferno è tutto sbagliato. Sono più fumettista che geologo, non dovrei essere qui a vedere film così brutti! Già ne ho visti abbastanza per le mie ventiquattro grafic novel con le parodie dei film a fumetti. Ho già sofferto abbastanza!” disse questo ignoto autore. Forse non sapremo mai chi sia, ai posteri l’ardua sentenza!
Accanto al demone cornuto invece c’era una donna con i capelli assai corti che aveva un’aria un po’ gotico-cosplay-fantasy.
“Da dove trovo ispirazione per i nomi delle mie eroine? Non ditelo alla Lega ma dalle stelle arabe infatti i nomi di Nihal e di tutte le altre mie protagoniste sono arabi…” disse la famosa scrittrice che anche lei resterà senza nome. Dobbiamo lasciare un po’ di mistero no?
“In realtà non ho detto nulla…” disse Mad Dog che forse si rendeva conto che la punizione che aveva scelto per questi dannati era davvero troppo crudele anche per gli standard infernali. Forse era meglio farli affogare in un mare di lava con pioggia di lapilli per contorno. Decisamente più umano!
“Mad Dog! Sei qui! E’ tutto colpa tua! Hai scatenato tu l’Apocalisse…” ma prima che la famosa scrittrice italiana potesse finire la frase, il demone e il suo protetto erano già scomparsi.
Mad Dog e Livio si materializzarono quindi in un luogo immenso (all’Inferno non badiamo a spese!), una pianura punteggiata di pentacoli da evocazione.
“In che senso Apocalisse?” chiese lo scrittore di fantasy storico più famoso dell’intero Omniverso.
“Niente di cui tu debba preoccuparti! Guarda questo è l’inferno che noi demoni abbiamo pensato per maghi, cartomanti, giocatori di D&D e simili. C’è pure Houdini! Comunque si trovano tutti in quei cosi che servono per essere convocati…”
“I pentacoli…”
“Non essere rompicoglioni… dicevo e le anime di questi dannati verranno convocati da noi demoni per fare i lavori più umilianti tipo cambiare l’olio della friggitrice del McDonalds Infernale o pulire i cessi del McDonalds Infernale! E’ bellissimo! Ma andiamo sono sicuro che queste due anime le conosci bene…”
Quindi il demone più sexy dell’intero Ohio e il mortale sperduto si avvicinarono a due anime. La prima era quella di un uomo che in vita aveva avuto dei capelli lunghi quasi quanto la sua barba, assomiglia un po’ allo stregone nuovo del film Lo Hobbit, tanto vi ricordate il nome, non ho voglio di cercare su Wikipedia! La seconda anima era quella di una donna che in vita era stata davvero bellissima, dai capelli lunghissimi castani. Livio li riconobbe subito, erano suoi amici, erano gli scrittori Luca Tarenzi e Aislinn. Lo scrittore di fantasy storico si buttò a terra disperato, urlando un “nooo” che avrebbe potuto far concorrenza a quello di Darth Vader nell’ultimo film della trilogia prequel. Dopo essersi ricomposto vide che le due anime era intente a parlare al telefono tramite delle cuffie e un microfono. Un po’ come un call center.
“Ha provato a riavviare il pc? Si, ci provi. Il tasto centrale si. Ecco ora cosa succede? Meltdown in corso? E’ stato un piacere sentirla, a presto!” disse Luca che interruppe trafelato la chiamata. In lontananza si vide un fungo atomico salire nel cielo sempre fiammeggiante dell’Ade.
“Luca, dai non di nuovo!” disse la scrittrice di Melusine che poi continuò dicendo “No, non stavo dicendo a lei. Ha provato ad accendere la stampante come le dicevo? Ecco visto non funzionava perché era spenta. A presto… Questi demoni sono davvero inetti con la tecnologia!”
“Prima della fine del mondo se qualcuno mi avesse detto che io Luca Tarenzi sarei diventato un operatore telefonico all’Inferno per i diavoli… non ci avrei creduto!”
“Ma non riescono a vedermi?” chiese Livio a Mad Dog.
“No, è che tutte le loro energie sono profuse nella loro punizione o ti odiano, una delle due…” rispose prontamente il demone cornuto.
“Noi non stiamo ignorando Livio ma te Mad Dog per quello che ci hai fatto! Dannato bastardo se potessi ti taglierei in due…”
“Brava Aislinn ed io ti farei diventare vegano!” continuò Luca Tarenzi infervorato.
“Vegano No!” urlò quindi il demone scomparendo insieme a Livio in una nube di zolfo.
Si avete indovinato il posto dove si trovavano adesso era gigantesco, immenso, non se ne vedeva la fine. Tutte le anime erano connesse a dei caschi per la realtà virtuale.
“No! Tutte i miei gadget di Sailor Moon si sono sciolti!” urlò una ragazza che era la famossissimissississima youtuber Lilletta dai lunghi boccoli castani.
“Porco Thanos! Le mie bellissime console si sono trasformate in carciofi!” questi invece era il nerd più famoso d’Italia, l’intrepido Borgo!
“La loro punizione per essere stati nerd in vita è quella di vivere la loro peggior paura in loop! Anche questa dannazione l’ho pensata io, sono stato bravo nevvero?” chiese Mad Dog tronfio a Livio.
“Sei l’essere più abbietto che io abbia mai incontrato Mad Dog!” esclamò lo scrittore caparbiamente.
“Grazie! Non mi potevi fare miglior complimento. Ora voglio salutare queste due anime dannate, sono miei amici sai e voglio vedere come se la passano.” così dicendo il demone cornuto tolse agevolmente entrambi i caschi.
“Mad Dog che piacere vederti!” disse Lilletta a voce molto alta così che tutti potessero sentirla. Il demone cornuto era troppo preso dal suo stesso gigantesco ego per accorgersi che stava per iniziare una rivolta, infatti anche gli altri dannati erano riusciti a togliersi il casco.
“Caro Mad Dog…”
“Si, carissimo Borgo dimmi!”
“Questo è per aver scatenato la fine del mondo! Per Google Stadia! Vendicatori Uniti!” concluse quindi il ragazzo che usò lo stesso casco come arma per colpire il demone. Non era il solo infatti tutte le anime dannate, e pure qualche diavolo, si lanciarono contro Mad Dog. Il demone cornuto fu però più veloce dei suoi maldestri attaccanti e preso Livio in spalle si teleportò via. Verso l’ultimo cerchio, una distesa di ghiaccio… indovinate di quale grandezza? Ma si, immensa, sconfinata! Nel mezzo di questa landa ghiacciata c’era un gigante nudo con tre teste barbute. Ogni testa aveva in bocca un sigaro gigante. Livio però poté ben vedere che anche se villoso, il gigante non era assolutamente un diavolo.
“Chi è il gigante al posto di Lucifero?” quindi chiede lo scrittore di fantasy storico che stava iniziando a sentire freddo.
“Ah si, lui. E’ Adriano Barone, un tuo compagno scrittore. Non sapevo dove metterlo, un peccatore del genere. Quindi ho pensato di metterlo in mezzo a questo posto ghiacciato nel luogo esatto dove stava Satanasso!” risposte Mad Dog che si era un po’ stufato di fare da Cicerone a questo rompicoglioni.
“Salve re dei perdenti!” urlò il gigante verso i due e la sua voce rimbombò per tutto questo ultimo cerchio infernale.
“Ma guarda due scrittori di libri fantasy italiani come te! La loro punizione è essere intrappolati nel ghiaccio mentre un mio diavolo gli legge Twilight in cinese! Bella punizione vero?!” chiese il demone ribelle che in realtà non si aspettava una risposta a questa sua domanda retorica.
“Questa tua punizione non è solo stupida… è anche senza senso!” esclamò Livio che comunque volle avvicinarsi ai due scrittori.
“Io sono stato Marco Davide, ho scritto di vampiri, nani e guerrieri solitari. E devo lamentarmi perché questa punizione è davvero noiosa e non capisco nulla di quello che dice questo diavolo!” disse l’uomo che aveva un accento tipicamente romano.
“Io mi chiamavo Francesco Falconi ho scritto di muse, angeli, demoni, streghe, avvenimenti estasiatici e prodigiosi ed anche di Madonna! Anch’io mi devo lamentare perché questo inferno è gestito davvero male. Peggio di Roma!” disse l’altra anima dannato che aveva un accento toscano.
“Che cazzo, mi sono stufato che si lamentano tutti! Ho deciso Livio lascio a te la gestione dell’Inferno. Sarai bravissimo!” disse Mad Dog dando una sonora spalla al mortale.
“No, no, non posso rimane qui!” urlò il povero scrittore disperato.
“Beh nessuno che entra qui può uscire. Hanno cambiato le regole dopo la scampagnata del tuo amico Dante di qualche anno fa e l’esilio di Lucifero a Los Angeles. Poi ormai ho scatenato l’Apocalisse zombie per errore… quindi non c’è scelta. Mi dispiace solo che non potrò mai leggere Eternal War – Inferno!”
Ed il demone cornuto era davvero sconsolato per questo fatto.
“La mia saga si intitola Eternal Flame. Avevo pensato ad Eternal War ma poi ho cambiato idea all’ultimo momento…” disse Livio assai confuso.
Mad Dog quindi si avvicino all’umano e gli leccò una guancia, cosa che fece rabbrividire lo scrittore.
“Ah! Capisco tutto! Non sei il Livio che conosco io. Questa è un’altra realtà, leggermente diversa da quella che conosco io. Beh, meno male così potrò leggere Eternal War – Inferno. Non vedo l’ora. Oh Livio è stato un piacere, semmai ripasso fra qualche secolo per vedere come hai ridecorato. Beh certo… bisogna vedere cosa ne pensano gli altri demoni. Potrebbero anche farti a pezzi. Comunque, tante buone cose e stammi bene!”
Detto questo il demone cornuto scomparì in un vortice di fiamme lasciando da solo il povero Livio che solo in quel momento si accorse di essere circondato dai famelici demoni della Acheron Books…
THE END
Personaggi ed Interpreti
Livio: Lo scrittore perduto
Mad Dog: Novello Dante
Odry: La Lupa
Pam: La Leonessa
La Lonza (il salume): La Lonza (l’animale)
Luca Volpino: Sostituto di Caronte
Masa & Camilla: Demoni della Acheron Books
Sergio, Simona & Giuseppe: Dannati nell’Isola dei Dinosauri
Ciane Nemo: Nuovo Cerbero
Valberici: L’unico distillatore di grappa dell’Inferno
Julia, Helena & Sonia: Le editor di Mad Dog
Tanabrus: Barista Infernale
Fab: Celiaco\Celtico Dannato
Licia Troisi: La scrittrice misteriosa
Leo Ortolani: Il geologo misterioso
Luca Tarenzi: Un operatore telefonico infernale
Aislinn: Una operatrice telefonica infernale
Lilletta: Una nerd dannata
Borgo: Un nerd dannato
Francesco Falconi: Scrittore intrappolato nel ghiaccio
Marco Davide: Scrittore intrappolato nel ghiaccio
Adriano Barone: Sostituto di Lucifero