Un’anteprima del Racconto di Natale 2022!

Questa era sicuramente la serata più strana di tutta la sua vita. Prima era stata rapita da questo demoniaco maggiordomo chiamato Mad Dog durante una sua diretta su Twitch ed era stata portata in una casa stregata poi era riuscita a scappare e aveva aperto la prima porta che aveva visto e adesso si trovava a Lucca. Era nella zona del padiglione della Star Comics ma c’era qualcosa di tremendamente sbagliato. Il Golden Gate Bridge di San Francisco stava levitando in aria e c’erano delle persone sopra di esso, dietro al ponte, invece c’era come uno squarcio nel cielo da cui si vedeva la Baia di San Francisco con l’isola di Alcatraz in primo piano. Intorno a Laura c’erano dei soldati con delle divise nere e dei baschi con un simbolo particolare, un triangolo viola aperto. Questi soldati stavano costruendo, rapidamente, delle trincee con dei sacchi di sabbia e stavano portando delle armi e degli armamenti mentre la folla intorno a loro scappava impaurita aiutata dal personale della Protezione Civile e delle Forze dell’Ordine. Nella confusione nessuno sembrava badare alla sua presenza.

“I rinforzi arriveranno tra cinque minuti, dobbiamo resistere a Magneto e alla sua Confraternita fino ad allora. Preparatevi all’impatto!” disse quello che probabilmente era il comandante dei soldati.

“Charles ha voluto sempre costruire ponti!”

Dopo aver detto questa frase il Signore del Magnetismo girò le mani in giù e il grande ponte crollò sul Caffè delle Mura e sui padigioni del Lucca Comics & Games. Le parole di Magneto si persero tra il fragore del metallo divelto del Golden Gate che sbriciolava le strutture sottostanti. Una nube densa di polvere si alzò oscurando la vista che fece tossire la povera Laura che aveva la gola già provata dal brecciolino che si trovava sulle mura. Dove inoltre sapere che Laura, nota sul web come La Madre dei Draghi, era la più grande studiosa italiana delle opere di George R. R. Martin. La scena che si presentava davanti agli occhi della ragazza era al tempo stesso terrificante e assurda. Nelle sue tantissime giocate a Dungeons & Dragons e agli altri gdr aveva assistito ad altri eventi strani e particolari come quando un suo personaggio era stato trasformato in un dirigibile di pietra o quando una apocalisse zombie si era scatenata al Play di Modena ma era giocate, questa era la realtà! Il grande ponte rosso di San Francisco giaceva ora appoggiato sulle mura medievali di Lucca, sopra di esso un gruppo di persone stava parlando.

“Il ragazzo è nell’ala sud est dell’edificio.” disse Callisto la mutante che poteva percepire i poteri degli altri della sua specie.

“Bene allora.”

Magneto fece un rapido cenno con la testa al suo braccio destro, un ragazzo di nome Pyro, che esclamò soltanto “Distruggiamoli!” e un’orda di persone inferocite calò contro i soldati in attesa. I mutanti si lanciavano all’attacco gridando frasi come “Uccidiamo gli umani!” e “Morte ai genezero!” e c’erano di tutti i tipi, teleporta, telecineti, superveloci, superforti, c’era persino uno, con la pelle da rettile, con il potere di attaccarsi ad ogni superficie. Anche il Fenomeno, che era mezzo nudo sfidando il freddo della sera lucchese, stava per avanzare per unirsi allo scontro imminente ma venne fermato da leader della Confraternita dei Mutanti.

“Negli scacchi i pedoni vanno avanti per primi.” disse il Signore del Magnetismo fermando l’altro mutante.

Laura stava pensando che questa serata stava diventando sempre più strana quando il maggiordomo demoniaco che l’aveva rapita, le comparve davanti, dal nulla.

“Se te lo stai chiedendo Madre dei Draghi questa è la scena finale di X-Men: The Last Stand ma ambientata durante il Lucca Comics & Games!” esclamò il demone cornuto con un sorriso sornione mostrando la chiostra dei suoi denti aguzzi. Mad Dog, questo era il nome del mostro, assomigliava ad un diavolo della fossa della quinta edizione di Dungeons & Dragons. Per fortuna di Laura e di tutti noi, questa volta era vestito, con un completo perfetto da maggiordomo che però gli stava davvero male.

“Non è vero. Il completo mi sta benissimo! Risalta le mie forme! Ed è da me che hanno preso l’idea del demone della fossa non viceversa!” urlo il demone contro il cielo.

“Come…cosa… e perché c’è questa musica?” per una volta Laura era quasi senza parole.

“Questa è una bellissima domanda. Francesco Roghi il mio… padrone immagina tante cose, decisamente troppe, quando si trova a Lucca e ascolta quel dannato lettore mp3 che prima o poi lo renderà completamente sordo. La musica che stiamo sentendo è l’inizio di Attack on Alcatraz sempre da X-Men: The Last Stand. Mi piacerebbe rimanere ma fra poco Arclight userà le sue onde d’urto e soprattutto si scatenerà la Fenice Nera. Nemmeno io posso resisterle, anche se mi dispiace che non assistiamo all’arrivo di Castel Oricalco. Nelle storie del mio creatore viaggiamo in un castello volante, uguale a Neuschwanstein. Francesco è proprio un tipo strambo. Comunque l’idea del castello volante è presa, più o meno, da Dune di Frank Herbert, ma io non ti ho detto nulla! Però ora è meglio continuare l’esplorazione della casa stregata!”

Quindi Mad Dog agguantò Laura per le spalle e la spinse via, attraverso la porta che poi richiuse. Ora si trovavano in un corridoio, debolmente illuminato, lunghissimo con una tappezzeria orrida che sembrava presa dall’Overlook Hotel, pieno di porte tutte uguali, esattamente come quella che aveva oltrepassato Laura poco prima.

“Dietro questa porta c’è Lucca invasa da Shao Kahn di Mortal Kombat, quell’altra invece è Lucca invasa da Thanos e con un cameo del Decimo Dottore. Poi c’è Lucca attaccata da Megatron e dai Decepticons. Abbiamo anche una new entry la Lucca in cui arriva Rhaenyra Targaryen e tutti i suoi seguaci, con i loro draghi e con la musica di Ramin Djawadi a palla. Infine c’è la classica Lucca infestata dagli zombie! Se fossi un lucchese inizierei a toccarmi le parti basse, MUAHAHAHAHAHAHAH!”

La risata del maggiordomo demoniaco era bassa e gutturale e decisamente inumana.

“Perché queste porte? Perché hai scelto me? E qual è la porta di Rhaenyra?” chiese la famosa streamer di Twitch nota come La Madre dei Draghi (che se non la seguite su Twitch immediatamente verrete rapiti da Mad Dog e portati nel suo antro. Dove non prende la connessione. E l’unico canale che si riceve è Rete 4! Quindi andate subito a mettere il follow!)

Il demone dalle corna ricurve guardò la bella Laura dai lunghi e folti capelli corvini e dagli espressivi occhi verde scuro e gli venne l’acquolina in bocca per la fame. Era da ben cinque minuti che non mangiava un essere umano però riuscì a trattenersi, il racconto doveva andare avanti! The show must go on! Inoltre il demone aveva qualche pezzo di carne di “politico italiano generico caduto in disgrazia” da qualche parte, avrebbero soddisfatto la sua fame fino alla fine del racconto. Forse…

“Non abbiamo tempo per andare da Rhaenyra e poi non abbiamo il budget per animare tutti quei draghi! Non siamo mica ricchi come il mio carissimo amico Bezos. Per le porte dovremmo chiedere a Francesco, Imp, Impo, Imperatore, ho perso il conto dei suoi soprannomi, solo lui sa perché ha messo queste cazzo di porte in questa casa e in questo racconto. Sembra un episodio a parte slegato da tutto il resto, come se fosse stato scritto prima e appiccicato lì, in maniera posticcia. Forse per qualche occasione particolare. Direi il compleanno di qualcuno. Ma sono solo mie supposizioni. Sul perché immagina tutta questa distruzione, invasioni… sono un demone cornuto non uno psicologo! Non capisco nulla di queste cose! Ormai non so più che se sono un vero demone o se sono un parto della sua mente malata. Per l’altra domanda perché ho scelto te come protagonista… Borgo è impazzito, sono andato da lui troppe volte ed è uscito fuori di testa. Quando l’ho visto all’inizio del racconto, che in realtà ancora deve essere scritto, pensava di parlare veramente con un demone cornuto! Lilletta e Kanon mi hanno fatto scrivere dal loro avvocato e non mi posso avvicinare a meno di 500 metri da loro. Quelli della Acheron Books e della Gainsworth si sono uniti contro di me e mi hanno fatto un esorcismo. Se provo a scegliere qualcuno di loro come protagonista divento vegano! L’ultima volta che mi sono presentato in casa di Luca Tarenzi e di Aislinn mi hanno evirato con le loro spade. Licia Troisi ha una mia bambola voodoo e non ha remore nell’usarla quando mi vede. Ho rapito anche Polliciotta ma non riesco a schiodarla dal buffet demoniaco. Abbiamo le tipiche pietanze di Halloween, dita di streghe, cervelli e occhi umani, ma sono vere, non finte come quelle che usate voi. Lei e Queen Emeraldas, che non so come ha fatto ad arrivare nel mio antro, si stanno scolando tutto quello che ho nelle mia cantina. I migliori vini e liquori che ho rubato nei millenni in tutto il multiverso! Ho preferito evitare di disturbarle… il mattarello fotonico di Queen Emeraldas potrebbe fare male pure a me! Quindi non rimanevi che te Madre dei Draghi. L’unica persona interessante nelle conoscenze di Francesco da essere la protagonista del racconto di Natale 2022: Titolo ancora da definire in questo momento!”

“Che culo!” esclamò allora Laura

“Grazie. Lo dicono sempre tuttƏ! Comunque ce ne vuole per chiamare draghetto il mio padrone, sembra che ne abbia mangiati venti di draghetti lui! MUAHAHAHAHAHAHAHAHAH ma andiamo avanti nell’esplorazione della casa stregata così ti posso anche raccontare di quella volta in cui ho influenzato tutte le scelte degli showrunner di Game of Thrones per la settima e l’ottava stagione! MUAHAHAHAHAHAHAH!”

Questo dovrebbe essere il golden gate bridge che crolla sulle mura di lucca. Immagine creata con https://creator.nightcafe.studio/


To Be Continued

Sogni di un nano in cerca di birra

Si risvegliò pronto alla pugna mettendo mano alla spada che aveva preso in “prestito” alla mezzelfa che aveva ucciso il giorno prima. Non c’era niente di minaccioso dentro la grotta dove si era rifugiato. Fuori solo desolazione innevata. Aveva fatto uno strano sogno in cui faceva parte di un male assorto gruppo di avventurieri. Erano tutti morti malamente compiendo una missione suicida ma per lui, almeno, era stata la tanto agognata morte definitiva. Decisamente un bel sogno. Peccato che la sua mente lo aveva ingannato, come faceva spesso. Era ancora vivo anche dopo che il suo compagno Darulf gli aveva mozzato la testa con una arma magica di grandissima potenza. Ci era voluto un po’ più tempo per risorgere, questa volta, ma da quando era tornato in vita aveva subito incessanti attacchi da parte dei guerrieri di Drago Nero. Ormai quel demonio controllava il suo vecchio regno, Rugniland, e si apprestava a schiacciare gli ultimi reami ancora liberi dalla sua influenza. Inoltre Lodder, Zuc, Fingerfood e gli altri erano scomparsi. Il nano aveva quindi deciso di avventurarsi verso nord per cercare il portale dimensionale della valle di Prawncouch e sperare di scappare da Quarim. Frammenti dello strano sogno ancora rimanevano nella sua mente. Era come aver vissuto un’altra vita e forse era davvero così, forse aveva sperimentato la vita di un altro Rugni. Non sarebbe stata la prima volta che accadeva. Infatti, come gli aveva detto una volta il lich Lodder nella sua tipica voce cadaverica, la particolare maledizione di Rugni lo rendeva particolare suscettibile ad esperienze extraplanari. Il nano, in realtà, non aveva capito poi molto di quel discorso solo che certe volte poteva fare strani sogni o incontrare altre versioni di se stesso o  ancora avere un fantasma come coinquilino del suo corpo.  Nella sua lunghissima vita gli erano capitate cose ancora ben più strane. Un nome del sogno gli era rimasto in mente “Seitar”. Chissà chi era o che cos’era. Probabilmente qualcosa da mangiare. Questo gli ricordò che aveva fame. Era praticamente immortale ma aveva ancora dei bisogni primari. Si chiese se era avanzata un po’ di quella mezzelfa. Non gli piacevano i mezzelfi ma aveva scoperto che avevano decisamente un buon sapore. Si guardò intorno. C’erano i cadaveri del gruppo di avventurieri che l’aveva attaccato la sera prima. Una sola mezzelfa e gli altri erano tutti umani, tutti molto saporiti. Drago Nero doveva essere proprio alle strette per mandargli contro combattenti così scarsi! Dopo aver acceso un fuoco con esca e acciarino e aver mangiato ancora un po’ di carne di mezzelfa decise  di continuare il suo viaggio. La sua birra era stranamente finita, aveva una sacca che in realtà era un buco nero portatile, ed uno dei suoi maghi di corte ci aveva messo dentro infinite otri di birra nanica. In teoria era impossibile far finire la sua birra ma Rugni non era un mago e non sapeva cosa fosse successo. Mentre si incamminava nel sentiero congelato aveva già voglia di birra, e questo era normale, ma aveva anche voglia, e questo era strano, di carne di caprone…

 

In un’altra realtà, un altro Rugni era condannato per l’eternità ad una vita di eterno dolore dentro una spada maledetta. Il nano non era il solo, c’erano anche il druido Magnus, il mezzelfo Alistair, il chierico Sigward insieme a molti altri. Forse c’era anche l’Empio da qualche parte in quel marasma di anime. Mentre le purpuree fiamme lo avvolgevano riuscì a prendere un’altra otre di birra nanica dalla sua sacca che era un buco nero portatile. La sua birra doveva essere già finita da tempo, non metteva otri di birra dentro la sacca da mesi, ma stranamente apparivano dal nulla ma Rugni non era un mago e finché ci fosse stata la birra per lui andava bene. Anche questa vita gli andava bene, si c’era il dolore eterno ma non aveva più fame, era immobilizzato e non doveva più pensare a niente. Ed aveva la birra.

“Com’è possibile che hai delle birra pure in questo luogo?” chiese il mezzelfo tra gli spasmi del dolore.

“La mia sacca è un buco nero portatile e stranamente appaiono otri di birra dentro!” esclamò il nano compiaciuto.

“Hai un buco nero portatile?! Ci saremmo potuto salvare! Maledetto nano, se non fossi già morto ti ammazzerei io!” urlò Alistair mentre altre fiamme divoravano i loro corpi.

Magnus guardò stoicamente il nano e la mezzelfa, poi esclamò:

“Rugni potrei avere un po’ della tua birra?”

The End

Il racconto mi è venuto in mente dopo la giocata di ruolo organizzata da Ivano nel gruppo Gainsworth Club: Fantasy & Avventura​. Accorrete numerosi per giocate, challenge di scrittura e altre pazze avventure!

 

Racconto di Natale 2019: L’Inferno

Piccola premessa, se ricordate il racconto dell’anno scorso, saprete che Mad Dog è morto e che quindi, per fortuna, non sarà lui il narratore del racconto di Natale di quest’anno. Questa volta il narratore sarò io, l’autore misterioso! Bene, iniziamo dal titolo:

Livio’s Inferno

L’assai famoso barbuto autore di fantasy storico noto come Livio Gambarini era appena tornato, proprio il giorno di Natale, dalla lande del Sol Levante, uscito dall’aeroporto si trovò immerso nella nebbia della Val Padana. C’era così tanta foschia che la via, ormai, era smarrita. Perso nei suoi pensieri, lo scrittore con il cappello più cool d’Italia, alzò gli occhi dal suo smartphone per vedere che davanti a lui c’era solo caligine bianca. All’improvviso però dalla coltre sbucarono tre strane figure, due erano ibridi umano-animali, cioè una donna leonessa con un cappello nero in testa in stile Michael Jackson e una donna lupa molto magra. Insieme queste due losche figure manovravano un burattino che doveva assomigliare ad una lince. Il corpo del burattino era ricavato da una lonza intera… il salume si intende!

“Io sono Pam, la leonessa della superbia!”

“Ed io sono Odry la lupa dell’avarizia!”

“Quella deve essere la lonza della lussuria quindi…” disse Livio indicando il burattino che veniva malamente agitato dalle due ragazze.

“Purtroppo hanno tagliato il budget anche quest’anno. Non c’erano i soldi per prendere un’attrice per interpretare la lonza. Maledetti! Maledetti!” si mise quindi ad urlare Pam come una ossessa.

“Prendiamolo!” urlò quindi di rimando Odry con la bava alla bocca.

Livio non se lo fece ripetere due volte e scappò a gambe levate. Probabilmente quelle ragazze erano affette dalla rabbia, non voleva assolutamente prenderla, già era uno scrittore, ci mancava solo un’altra malattia! Finalmente riuscì ad arrivare ad una porta aperta, sopra c’era scritto: “Poste Italiane – Perdete ogni speranza voi che entrate!”. Si precipitò dentro e trovò vari sportelli tutti ovviamente occupati da delle lunge file di gente un po’ emaciata. Chissà da quanto tempo stavano aspettando! Non sapeva cosa fare quando sentì un tonfo dietro di lui. Si girò e vide le due ragazze che con cui occhi famelici stavano cercando di mordere le vetrate dell’ufficio postale. Si avviò quindi verso il totem automatico delle Poste, doveva assolutamente chiamare la polizia. Un impiegato delle poste si fece incontro a lui. Era davvero particolare. Aveva due corna ricurve e la pelle a scaglie rossa… Cazzo! Ma è Mad Dog! No! Non mi mangiararghh

Carissimi lettori e carissime lettrici, sono io Mad Dog! Dovreste averlo capito perché è cambiato il colore delle scritte ma visto che siete idioti come zampogne, ve lo devo specificare. Scusate, devo ruttare. Ecco, sono tornato da voi fin dalle profondità infernali! Ma ritorniamo al nostro racconto il cui titolo adesso è:

Mad Dog racconta: Livio’s Inferno

“Cristo! Sei Mad Dog! Sono morto?”

“Livio, amico mio” dissi io il bellissimo e sexyssimo demone cornuto “no, non sei morto. Sono tornato proprio per te! Per aiutarti nella stesura del tuo prossimo libro!”

“Che culo!”

“Si, grazie, lo notano tutti! Comunque ti farai un viaggetto all’Inferno come fece Dante. Poi tornerai sulla Terra, skippiamo Purgatorio e Paradiso perché sono noiosi e non li legge mai nessuno.”

“Come si entra all’Inferno?” chiese lo scrittore

“Ma siamo già nella sua anticamera! Da qualche tempo abbiamo deciso di dare in appalto la gestione dell’arrivo delle anime alle Poste Italiane. Non sai i ritardi! Ma io sono un demone, possiamo saltare la fila ed arrivare dal sostituto di Caronte direttamente!”

Il baldanzoso diavolo avanzò quindi con i suoi modi sempre erculei e saltò tutta la fila di dannati in attesa di salire sul diretto per l’Inferno. Il povero Livio non poté far altro che seguirlo guadagnandosi più di una occhiata malevola dagli spiriti in fila. Arrivarono quindi davanti ad un uomo corpulento, con i capelli corti e una barba abbastanza lunga. Li guardò in cagnesco.

“Voi foresti siete vivi!” esclamò nel suo tipico accento genovese che sicuramente è così come lo sto scrivendo e non ho voglia fare una ricerca su internet. 

“Che perspicacia messer Volpino! Io sono Mad Dog il Demone Cornuto e questi è Livio, forse lo conosce. Fa lo scrittore di fantasy in Italia! Messer Luca Volpino è il sostituto del martedì e del giovedì di Caronte. Ormai è anziano il barcaiolo poi con la Brexit si sono aperte nuove possibilità di lavori. Gli inglesi morti hanno fatto la Infernexit e si sono fatti un inferno a parte!”

“La paga è buona, mi danno vitto, alloggio e certe volte posso persino punire le anime dei dannati! I miei preferiti da punire sono quelli che ascoltano Last Christmas!” disse Luca con uno sguardo negli occhi che fece rabbrividire persino Mad Dog. 

“Ci servono due biglietti per il Diretto per l’Inferno. Grazie.” e quindi il demone con le chiappe più sode persino di quelle di Capitan America lanciò tre vecchie monete da mille lire al sostituto di Caronte. 

“Perché sei tu Mad Dog fanno diecimila lire! Sennò non partite!” disse tosto Messer Luca

“E’ mai possibile o porco di un cane
che i viaggi in codesto reame
debban risolversi tutti con grandi piantagrane,
anche sul prezzo c’è poi da ridire
ben mi ricordo che pria di partire
v’eran tariffe inferiori alle tremila lire”

Così Mad Dog agì da gran cialtrone, prese Livio in spalla e saltò il tornello. Prima che Luca potesse fare qualcosa il demone era già sceso per le scale mobili ed era arrivato alla metropolitana che li avrebbe portati nel cuore dell’Inferno. Il vagone dove si trovavano era nuovo ma pienissimo di gente ed il prossimo sarebbe passato dopo quindici minuti. Erano davvero stretti come sardine e l’odore che aleggiava nell’aria sembrava quello che aleggia nel padiglione Games del Lucca Comics al quinto giorno!

“Hanno preso spunto da Galaxy Express per caso?” chiese innocentemente Livio

“No, dalle Metro di Roma!”

Livio poté notare, dalla carta con le varie fermate, che la prima stazione, quella chiamata “Limbo” era sbarrata. 

“Hanno dismesso il Limbo qualche anno fa, non sai che casino!” disse il demone rispondendo ad una domanda inespressa dello scrittore.

“Comunque noi scendiamo alla prossima fermata cioè Lussuriosi\Appassionati dei Dinosauri. Ormai sono morte così tante persone e sono cambiati così tanto i costumi che anche i vari gironi e i vari cerchi sono cambiati rispetto al Commedia di Dante. Poi ci hanno diminuito il budget quest’anno quindi alcuni gironi non li visitiamo ma eccoci arrivati!” 

Le porte del vagone si aprirono in un ufficio che sembrava apparentemente come tanti. Sulla pareti c’erano dei poster di alcuni libri che Livio conosceva bene.

“Ma questa è la sede della Acheron Books, ma come mai è all’inferno?” chiese lo scrittore sorpreso.

“Perché questa è la vera sede dell’Acheron Books!” disse un diavolo con delle corna da caprone appena venuto. 

Livio riconobbe subito il pizzetto e gli occhi inconfondibili del suo amico Masa. Insieme a lui c’era una diavolessa, completa di ali di pipistrello e coda appuntita. Riconobbe questa volta la chioma e  il viso della sua amica Camilla

“NOOOOO! Vi hanno trasformato in diavoli!” urlò Livio buttandosi a terra disperato.

Gli altri due lo guardarono come se fosse un idiota. 

“Livio ma tutti quelli che lavorano alla Acheron Books sono diavoli e demoni. Il nome dovrebbe essere evidente!” disse candidamente Camilla.

“Ah… davvero?”

“Ma si Livio, vedi…” gli disse Mad Dog che lo tirò di nuovo in piedi e gli cinse le spalle e poi continuò a parlare. 

“I capi dell’Inferno vogliono differenziare l’offerta, ormai punire solo le anime non va più come un tempo. Stanno cercando di cambiare le cose da quando Lucifero è andato in esilio a Los Angeles e da quando il tuo amico Dante è venuto a spasso con Virgilio. Quindi addio Acheronte puzzolente e benvenuta Acheron Books. E presto ci sarà una Acheron Movies e una Acheron per qualunque cosa! Dalle caramelle agli shuttle!” concluse Mad Dog con gli occhi scintillanti.

“Ma quindi Livio è umano?” chiese Masa con l’acquolina in bocca.

“Dobbiamo aspettare che finisca l’ultimo libro” gli rispose Camilla posando una mano sulla spalla del suo compare demoniaco. 

La reazione di Livio fu esemplare. Mad Dog non aveva mai visto un mortale correre così veloce. In men che non si dica il demone cornuto e lo scrittore di fantasy storici si trovarono in una sorta di savana e dietro di loro c’era una immensa giungla chiaramente preistorica. Prima che il demone cornuto potesse spiegare, arrivarono, trafelati dalla boscaglia tre persone. Il primo erano noto come Sergio, aveva una faccia simpatica, capelli assai corti, una barba incolta, degli occhiali molto trendy ed indossava un cosplay di seconda mano di Hammond da Jurassic Park. La seconda era Simona, dal capelli biondi e dal piglio assai militaresco. Il terzo si chiamava Giuseppe ma dato che non l’ho mai incontrato, non lo descrivo tanto muore presto!

“Presto scappiamo, i raptor!” urlò Simona

“In realtà sono Deinonychus!” le gridò Sergio che era così puntiglioso da far sentire persino il corsivo nel nome di questi dinosauri. Lo sguardo che invece gli scoccò Simona fece ghiacciare per un attimo le fiamme eterne dell’Inferno. Comunque se qualcuno ti dice che stanno per arrivare i raptor e devi scappare, beh scappi. Livio si mise anche lui a correre perché, all’improvviso, era iniziata il tema della caccia di The Lost World: Jurassic Park. Mentre stavano tutti scappando a gambe levate, Mad Dog, che era l’unico senza un goccio di sudore, divenne il Cicerone della situazione.

“Devi sapere Livio che qui le anime di chi ha amato i dinosauri in vita viene cacciato dagli stessi dinosauri. Una volta morti si rivive per morire di nuovo!”

Dalla dietro di loro, intanto, provenivano sinistri rumori, qualcosa li stava seguendo e li stava per raggiungere.

“Andiamo a visitare la nuova isola con i dinosauri ha detto, ci divertiremo ha detto!” disse Simona scoccando un’altra occhiata terribile a Sergio.

“Beh ci siamo divertiti almeno finché i dinosauri non sono scappati e ci hanno ucciso…” replicò il più famoso podcaster italiano.

“Qualcuno ha parlato di podcast?” disse Giuseppe che continuò dicendo “Io e Sergio siamo i conduttori di Polo Nerd, il podcast di Serial Freaks!” 

“Attento Giuseppe arrivano i raptor!” urlò Simona che spinse via il povero podcaster che finì direttamente tra le fauci di due dinosauri. Le sue urla furono strazianti mentre i raptor gli dilaniavano la pancia. 

“Mors tua, vita mea!” disse Simona serafica però il suo sorriso svanì perché davanti a loro si profilava un temibile T-Rex.

“Se rimaniamo fermi non ci vede!” disse fiducioso Sergio per poi accorgersi che era l’unico rimasto davanti al feroce dinosauro e si accorse, a sue spese, che anche quel dettaglio di Jurassic Park era sbagliato.

“Questo Inferno fa schifo comunque, a me non piacciono nemmeno i dinosauri, non dovrei stare qui!” 

Ormai Simona, però, parlava da sola perché Mad Dog aveva portato via lui e Livio da quella malebolgia. Magicamente i due ora erano davanti ad un infinito pantano pieno di corpi semi affogati nel fango. Queste erano le anime dei golosi e venivano flagellate da pioggia, grandine e neve. Il meteo fa cilecca pure all’Inferno! 

“Guarda c’è pure quell’obeso del mio supposto creatore! Ora ti penti di tutte le volte che hai sgarrato dalla dieta eh!” disse il demone cornuto sferrando un calcio contro il fianco del suo stesso autore che affiorava dal pantano. Un globo di fuoco, quindi, avviluppò il dannato che si contorse negli spasmi della morte mentre il suo lardo friggeva. La palla di fuoco era stata lanciata da una donna drago a tre teste compresa di ali che ricordava un po’, per l’aspetto, Sdentato.  

“Quella è Ciane Nemo, Cerbero è andato in pensione. Vogliamo svecchiare l’immagine dell’Inferno. Ciane Nemo in indoeuropeo significa letteralmente: sbattere il mignolo nel lupo di notte. Ma non siamo sicuri che quello sia il vero significato del suo nome! Ora andiamo avanti che se svieni come Dante chi ti ripesca qui!”

Il duo quindi arrivò in una parte più solida di questa orrenda palude, una zona ricca di alambicchi, crogioli e pentole scoppiettanti. Un uomo con una rada barbetta bianca e con una benda all’occhio sinistro, si avvicinò ai due e gli offrì dei bicchieri colmi di un liquido sconosciuto. 

“Sono Valberici e sto cercando di ricreare la Grappa dell’Ultravita così potrò scappare dall’Inferno. Provate pure questa mia nuova versione per favore!”

Il demone cornuto ingollò subito il liquore che scese bruciando nella sua gola. Bruciò proprio tutto per bene e poi Mad Dog esplose in un geyser di sangue e frammenti corporali. 

“Sono astemio!” disse Livio riconsegnando il bicchiere a Valberici che bevve subito dicendo prima di esplodere anche lui:

“Tanto peggio di così…” 

Il nostro autore di libri fantasy storici quindi si ritrovò, all’improvviso, in una libreria\caffetteria sconfinata. Insieme a lui c’era di nuovo Mad Dog, integro.

“Non facciamo parola con nessuno di quello che è successo, sia chiaro!”

“Però Mad Dog devo dirtelo, questo racconto di Natale è davvero poco natalizio e soprattutto mi sembra una serie di episodi scollegati l’uno dagli altri con l’unico scopo di far fare dei cameo a gente che conosci!” esclamò Livio corrraggiossamente. Con tante consonanti in più del normale perché era stato davvero coraggioso!

“Come ti permetti! Questo sarà racconto anche poco natalizio, sconclusionato, fatto solo per i cameo ma non è assolutamente un fantasy erotico! Magari, dobbiamo cambiare genere l’anno prossimo… comunque eccoci arrivati al quinto girone. La libreria infernale dove le mie editor stanno editando questo racconto mentre viene scritto!” rispose tronfio Mad Dog. 

Due ragazze chine sui loro laptop per leggere e correggere qualcosa che gli dava davvero molto pensiero. La prima aveva gli occhiali e capelli neri e la seconda aveva capelli lunghi ramati (forse, sono un demone non mi intendo di colori di capelli!) ed un cosplay simil vichingo. Un topolino bianco scorrazzava per le scrivanie.

Helena ci vorrà tutta l’eternità per sistemare questo racconto! Beata Sonia che è andata a frustare qualche autore, almeno lei si sta divertendo!” esclamò la ragazza dai capelli forse ramati. Rossi. Castano chiaro. Quello. 

Julia è un disastro! Ci sono solo cameo sconclusionati ed ogni volta che correggo una parte quel demone del cazzo scrive un altro pezzo peggio di quello precedente!”

“Livio ti presento Julia ed Helena della Gianshwqorahga, Gainsqwagvas, Gainsqworth, Gainsworth! Ah che bel topolino me lo pappo! gnam!” disse Mad Dog che agguantò il roditore per infilarselo tutto in bocca. 

“Mi dispiace come siete morte?” chiese Livio cercando di far finta di niente mentre Mad Dog si stava chiaramente strozzando con quanto aveva ingurgitato. Alcuni demoni accorsero per fargli la manovra di Heimlich. 

“Colpa dell’apocalisse zombie…” disse Julia non staccando per un secondo gli occhi dallo schermo del computer. 

“Io mi sono strozzata con un broccolo…” disse invece Helena che anche lei non staccò gli occhi dal laptop.

“Non ti preoccupare Livio, non c’è nessuna apocalisse di broccoli! Ed ora andiamo da un nostro amico comune!” esclamò il demone cornuto che era tornato padrone delle sue vie respiratorie. Il topolino pareva incolume e stava ancora scorrazzando per la libreria.

“Ecco il caro GabrielesbarraTanabrus. Il suo personale inferno, come vedi, è servire i clienti americani al bar che ordinano dei veri obbrobri culinari mentre i suoi autori preferiti passano e vanno via! Ho scelto la sua punizione personalmente!” disse Mad Dog ridendo sornione.

“Sei un pisano di merda, Mad Dog, sappilo! Julia ed Helena non finiranno mai di sistemare questo racconto sconclusionato, fai di continuo persino i più elementari errori grammaticali, deh!” urlò Gabriele dai capelli assai corti e dalla pronuncia tipicamente toscana mentre serviva le fettuccine Alfredo accompagnate da un cappuccino al ginseng ad un procace texano. 

“Livio, non ti curar di lui e passa! Andiamo direttamente al sesto cerchio quello di una genia terribile di persone, odiose davvero!”

Ora i nostri due eroi si trovavano in un supermercato in cui gli scomparti dedicati al “senza glutine” erano tristemente vuoti. Decine di persone si aggiravano sconsolati per il locale con i carrelli vuoti come le loro pance. Lo sguardo di Livio fu soprattutto attirato da un uomo magro, dall’aspetto tipicamente da disegnatore che si stava mangiando le sue stesse unghie. 

“Qual è la tua colpa o anima dannata?” chiese Livio gentilmente.

“Sono celiaco!” rispose il povero Fabrizio che per i morsi della fame stava per mangiare le sue preziose matite. 

“Ah Fab! Dio vi ho odia proprio a voi celtici, siete l’unica minoranza alimentare con un proprio inferno. Tanto il Paradiso è noioso e da qualche anno non fanno entrare più nessuno. C’è il pienone e si va direttamente all’Inferno. “

“Che culo!” disse il disegnatore che ormai si era ridotto a mangiare della segatura che purtroppo  per lui conteneva del glutine. Livio e il demone sparirono in un turbinio di fuoco e zolfo lasciando i celiaci nel terribile supermercato privo di alimenti senza glutine perché erano stati tutti comprati da degli stronzi che non avevano assolutamente nessun problema con il glutine ma l’avevano fatto solo per moda! Un po’ come la realtà!

Ora ci troviamo nel… aspettate che controllo, ecco, siamo nel settimo cerchio quello pensato per gli intellettuali e gli scienziati. Il nostro dinamico duo trova posto nel più grande cinema che esista qui infatti questi particolari dannati sono costretti a vedere filmati su filmati di complotti e teorie strambe. C’è di tutto dai terrapiattisti ai rettiliani fino addirittura ai maddoghisti! Di fianco a Livio c’è un signore che straparla da solo:

“Questo Inferno è tutto sbagliato. Sono più fumettista che geologo, non dovrei essere qui a vedere film così brutti! Già ne ho visti abbastanza per le mie ventiquattro grafic novel con le parodie dei film a fumetti. Ho già sofferto abbastanza!” disse questo ignoto autore. Forse non sapremo mai chi sia, ai posteri l’ardua sentenza!

Accanto al demone cornuto invece c’era una donna con i capelli assai corti che aveva un’aria un po’ gotico-cosplay-fantasy.

“Da dove trovo ispirazione per i nomi delle mie eroine? Non ditelo alla Lega ma dalle stelle arabe infatti i nomi di Nihal e di tutte le altre mie protagoniste sono arabi…” disse la famosa scrittrice che anche lei resterà senza nome. Dobbiamo lasciare un po’ di mistero no? 

“In realtà non ho detto nulla…” disse Mad Dog che forse si rendeva conto che la punizione che aveva scelto per questi dannati era davvero troppo crudele anche per gli standard infernali. Forse era meglio farli affogare in un mare di lava con pioggia di lapilli per contorno. Decisamente più umano!

“Mad Dog! Sei qui! E’ tutto colpa tua! Hai scatenato tu l’Apocalisse…” ma prima che la famosa scrittrice italiana potesse finire la frase, il demone e il suo protetto erano già scomparsi. 

Mad Dog e Livio si materializzarono quindi in un luogo immenso (all’Inferno non badiamo a spese!), una pianura punteggiata di pentacoli da evocazione. 

“In che senso Apocalisse?” chiese lo scrittore di fantasy storico più famoso dell’intero Omniverso. 

“Niente di cui tu debba preoccuparti! Guarda questo è l’inferno che noi demoni abbiamo pensato per maghi, cartomanti, giocatori di D&D e simili. C’è pure Houdini! Comunque si trovano tutti in quei cosi che servono per essere convocati…”

“I pentacoli…”

“Non essere rompicoglioni… dicevo e le anime di questi dannati verranno convocati da noi demoni per fare i lavori più umilianti tipo cambiare l’olio della friggitrice del McDonalds Infernale o pulire i cessi del McDonalds Infernale! E’ bellissimo! Ma andiamo sono sicuro che queste due anime le conosci bene…”

Quindi il demone più sexy dell’intero Ohio e il mortale sperduto si avvicinarono a due anime. La prima era quella di un uomo che in vita aveva avuto dei capelli lunghi quasi quanto la sua barba, assomiglia un po’ allo stregone nuovo del film Lo Hobbit, tanto vi ricordate il nome, non ho voglio di cercare su Wikipedia! La seconda anima era quella di una donna che in vita era stata davvero bellissima, dai capelli lunghissimi castani. Livio li riconobbe subito, erano suoi amici, erano gli scrittori Luca Tarenzi e Aislinn. Lo scrittore di fantasy storico si buttò a terra disperato, urlando un “nooo” che avrebbe potuto far concorrenza a quello di Darth Vader nell’ultimo film della trilogia prequel. Dopo essersi ricomposto vide che le due anime era intente a parlare al telefono tramite delle cuffie e un microfono. Un po’ come un call center.

“Ha provato a riavviare il pc? Si, ci provi. Il tasto centrale si. Ecco ora cosa succede? Meltdown in corso? E’ stato un piacere sentirla, a presto!” disse Luca che interruppe trafelato la chiamata. In lontananza si vide un fungo atomico salire nel cielo sempre fiammeggiante dell’Ade.

“Luca, dai non di nuovo!” disse la scrittrice di Melusine che poi continuò dicendo “No, non stavo dicendo a lei. Ha provato ad accendere la stampante come le dicevo? Ecco visto non funzionava perché era spenta. A presto… Questi demoni sono davvero inetti con la tecnologia!”

“Prima della fine del mondo se qualcuno mi avesse detto che io Luca Tarenzi sarei diventato un operatore telefonico all’Inferno per i diavoli… non ci avrei creduto!” 

“Ma non riescono a vedermi?” chiese Livio a Mad Dog.

“No, è che tutte le loro energie sono profuse nella loro punizione o ti odiano, una delle due…” rispose prontamente il demone cornuto. 

“Noi non stiamo ignorando Livio ma te Mad Dog per quello che ci hai fatto! Dannato bastardo se potessi ti taglierei in due…”

“Brava Aislinn ed io ti farei diventare vegano!” continuò Luca Tarenzi infervorato. 

“Vegano No!” urlò quindi il demone scomparendo insieme a Livio in una nube di zolfo. 

Si avete indovinato il posto dove si trovavano adesso era gigantesco, immenso, non se ne vedeva la fine. Tutte le anime erano connesse a dei caschi per la realtà virtuale. 

“No! Tutte i miei gadget di Sailor Moon si sono sciolti!” urlò una ragazza che era la famossissimissississima youtuber Lilletta dai lunghi boccoli castani. 

“Porco Thanos! Le mie bellissime console si sono trasformate in carciofi!” questi invece era il nerd più famoso d’Italia, l’intrepido Borgo!

“La loro punizione per essere stati nerd in vita è quella di vivere la loro peggior paura in loop! Anche questa dannazione l’ho pensata  io, sono stato bravo nevvero?” chiese Mad Dog tronfio a Livio.

“Sei l’essere più abbietto che io abbia mai incontrato Mad Dog!” esclamò lo scrittore caparbiamente. 

“Grazie! Non mi potevi fare miglior complimento. Ora voglio salutare queste due anime dannate, sono miei amici sai e voglio vedere come se la passano.” così dicendo il demone cornuto tolse agevolmente entrambi i caschi. 

“Mad Dog che piacere vederti!” disse Lilletta a voce molto alta così che tutti potessero sentirla. Il demone cornuto era troppo preso dal suo stesso gigantesco ego per accorgersi che stava per iniziare una rivolta, infatti anche gli altri dannati erano riusciti a togliersi il casco.

“Caro Mad Dog…” 

“Si, carissimo Borgo dimmi!”

“Questo è per aver scatenato la fine del mondo! Per Google Stadia! Vendicatori Uniti!” concluse quindi il ragazzo che usò lo stesso casco come arma per colpire il demone. Non era il solo infatti tutte le anime dannate, e pure qualche diavolo, si lanciarono contro Mad Dog. Il demone cornuto fu però più veloce dei suoi maldestri attaccanti e preso Livio in spalle si teleportò via. Verso l’ultimo cerchio, una distesa di ghiaccio… indovinate di quale grandezza? Ma si, immensa, sconfinata! Nel mezzo di questa landa ghiacciata c’era un gigante nudo con tre teste barbute. Ogni testa aveva in bocca un sigaro gigante. Livio però poté ben vedere che anche se villoso, il gigante non era assolutamente un diavolo.

“Chi è il gigante al posto di Lucifero?” quindi chiede lo scrittore di fantasy storico che stava iniziando a sentire freddo. 

“Ah si, lui. E’ Adriano Barone, un tuo compagno scrittore. Non sapevo dove metterlo, un peccatore del genere. Quindi ho pensato di metterlo in mezzo a questo posto ghiacciato nel luogo esatto dove stava Satanasso!” risposte Mad Dog che si era un po’ stufato di fare da Cicerone a questo rompicoglioni.

“Salve re dei perdenti!” urlò il gigante verso i due e la sua voce rimbombò per tutto questo ultimo cerchio infernale. 

“Ma guarda due scrittori di libri fantasy italiani come te! La loro punizione è essere intrappolati nel ghiaccio mentre un mio diavolo gli legge Twilight in cinese! Bella punizione vero?!” chiese il demone ribelle che in realtà non si aspettava una risposta a questa sua domanda retorica.

“Questa tua punizione non è solo stupida… è anche senza senso!” esclamò Livio che comunque volle avvicinarsi ai due scrittori. 

“Io sono stato Marco Davide, ho scritto di vampiri, nani e guerrieri solitari. E devo lamentarmi perché questa punizione è davvero noiosa e non capisco nulla di quello che dice questo diavolo!” disse l’uomo che aveva un accento tipicamente romano.

“Io mi chiamavo Francesco Falconi ho scritto di muse, angeli, demoni, streghe, avvenimenti estasiatici e prodigiosi ed anche di Madonna! Anch’io mi devo lamentare perché questo inferno è gestito davvero male. Peggio di Roma!” disse l’altra anima dannato che aveva un accento toscano. 

“Che cazzo, mi sono stufato che si lamentano tutti! Ho deciso Livio lascio a te la gestione dell’Inferno. Sarai bravissimo!” disse Mad Dog dando una sonora spalla al mortale. 

“No, no, non posso rimane qui!” urlò il povero scrittore disperato. 

“Beh nessuno che entra qui può uscire. Hanno cambiato le regole dopo la scampagnata del tuo amico Dante di qualche anno fa e l’esilio di Lucifero a Los Angeles. Poi ormai ho scatenato l’Apocalisse zombie per errore… quindi non c’è scelta. Mi dispiace solo che non potrò mai leggere Eternal War – Inferno!” 

Ed il demone cornuto era davvero sconsolato per questo fatto. 

“La mia saga si intitola Eternal Flame. Avevo pensato ad Eternal War ma poi ho cambiato idea all’ultimo momento…” disse Livio assai confuso.

Mad Dog quindi si avvicino all’umano e gli leccò una guancia, cosa che fece rabbrividire lo scrittore.

“Ah! Capisco tutto! Non sei il Livio che conosco io. Questa è un’altra realtà, leggermente diversa da quella che conosco io. Beh, meno male così potrò leggere Eternal War – Inferno. Non vedo l’ora. Oh Livio è stato un piacere, semmai ripasso fra qualche secolo per vedere come hai ridecorato. Beh certo… bisogna vedere cosa ne pensano gli altri demoni. Potrebbero anche farti a pezzi. Comunque, tante buone cose e stammi bene!” 

Detto questo il demone cornuto scomparì in un vortice di fiamme lasciando da solo il povero Livio che solo in quel momento si accorse di essere circondato dai famelici demoni della Acheron Books… 

THE END

Personaggi ed Interpreti

Livio: Lo scrittore perduto

Mad Dog: Novello Dante

Odry: La Lupa

Pam: La Leonessa

La Lonza (il salume): La Lonza (l’animale)

Luca Volpino: Sostituto di Caronte

Masa & Camilla: Demoni della Acheron Books

Sergio, Simona & Giuseppe: Dannati nell’Isola dei Dinosauri

Ciane Nemo: Nuovo Cerbero

Valberici: L’unico distillatore di grappa dell’Inferno

Julia, Helena & Sonia: Le editor di Mad Dog

Tanabrus: Barista Infernale

Fab: Celiaco\Celtico Dannato

Licia Troisi: La scrittrice misteriosa

Leo Ortolani: Il geologo misterioso

Luca Tarenzi: Un operatore telefonico infernale

Aislinn: Una operatrice telefonica infernale

Lilletta: Una nerd dannata

Borgo: Un nerd dannato

Francesco Falconi: Scrittore intrappolato nel ghiaccio

Marco Davide: Scrittore intrappolato nel ghiaccio

Adriano Barone: Sostituto di Lucifero

L’Italia è morta

La Repubblica Italiana è morta. Dopo le ultime leggi totalitarie approvate dal governo Berlusconi e dopo lo scioglimento del PD in seguito all’abbandono del leader Veltroni, il Santo e Supremo Impero è sceso in campo. In poche ore il piano denominato “Impero Strikes” ha messo in ginocchio l’Italia. Gli Imperiali hanno conquistato rapidamente le principali basi militari, le città e le zone più importanti, oltre agli snodi cruciali delle rete ferroviaria e automobilistica. In meno di un’ora la capitale d’Italia, Roma, è caduta senza quasi colpo ferire. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è stato arrestato con l’accusa di alto tradimento insieme alla maggior parte del suo esecutivo, dei presidenti della Camera e del Senato e dei maggiori rappresentati dei partiti della maggioranza. Inoltre dalle prime informazioni giuntaci sembra che il PDL così come la Lega e l’MPA sono stati sciolti con l’accusa di essere anticostituzionali. Impero, dopo la caduta di Roma, si è proclamato nuovo reggente del paese in attesa delle prime elezioni libere da anni, ha anche proclamato lo scioglimento del Parlamento a tempo indeterminato e la separazione completata tra Chiesa e Stato. Ha inoltre deplorato il crescente razzismo che scuote il paese ed ha proclamato solennemente che ogni persona, di qualunque sesso, religione, razze, istruzione, è pari davanti al nuovo stato che intende costruire con l’aiuto degli italiani onesti. Ma ecco una parte del suo discorso tenutosi davanti a Palazzo Chigi:

“La Repubblica Italiana è morta oggi, dopo una lunga agonia. E’ stata una scelta obbligata, un eutanasia che abbiamo compiuti perché costretti da quanto stava avvenendo in questo paese. E’ solamente colpa vostra e mi rivolgo a tutti gli italiani soprattutto ai politici della cosiddetta sinistra, di quello che è stato il PD. Siete dei coglioni, avete permesso a Berlusconi di trasformare in questi anni il vostro paese in un regime dittatoriale. Mi avete costretto ad intervenire e tutto perché non sapete fare opposizione, perché non sapete fare il vostro dovere. Ciò che è successo durante il fascismo non vi ha fatto imparare nulla? Volevate andare ancora sull’Aventino? Siete colpevoli tanto quanto i politici di destra e come loro pagherete il giusto fio per quanto non avete fatto. Siete rimasti nei salotti a discutere di semantica, a dividervi in correnti, mentre il paese andava in pezzi, mentre rimaneve indietro rispetto al resto del mondo, ma ora la musica cambia. Da ora in poi collaboraremo con il resto del mondo per procedere spediti verso l’ambintalismo, verso un’industria che non crei rifiuti, verso un mondo pulito e ecosostenibile. Tutti avranno pari diritti e doveri, l’istruzione sarà rivoluzionata, così come ogni servizio pubblico, vi prometto che d’ora in avanti e per sempre, questo paese tornerà ad essere sano, ad essere il faro dell’Occidente. Vi annuncio inoltre che le pene, tutte le pene, saranno molto più severe e che i processi verrano snelliti in tempo di esuzione. Fino a che non verrà ripristinata la sicurezza nazionale mi vedo costretto a reintegrare la pena di morte per Alto Tradimento. Questa è una svolta epocale per il nostro paese e per farvi capire quanto sia epocale, come fece V, anch’io do un taglio al passato! Questo “

Successivamente, come avrete potuto sicuramente vedere nei tg della sera, sulle note della 1812 Overture di Cajkovskij, davanti ad una folla attonita Palazzo Chigi è stato fatto brillare dopo essere stato evacuato.

Mad Dog e la guerra delle Regine

Impo mi ha chiesto di continuare la mia storia, essi perché non è finita… infatti dopo aver mangiato tutto il mangiabile nel Castello di Valberikos Relegracias, mi trasferii nel Castello Errante della Regina Naeel. Nella sua corte grazie all’ingegnoso genetista e disegnatore Marius Labinus era riuscita a clonare tutte le persone che avevo mangiato ultimamente. Me la fecero pagare alla grande. Grazie a dei libri della studiosa di fantasy Mirtillangela e ai pennelli fatati di Lady Fed riuscirono a creare una gabbia magica per contenermi. Per un intero anno mi tennerò a stecchetto dandomi solo verdure lesse, stuzzicandomi offrendomi della carne per poi mangiarla, soprattutto la Regina Thirrin che usò pure una piuma di struzzo per farmi il solletico. Valberikos Relegracias non era più riuscito a ricreare la supergrappa per quanto tentasse di farlo in ogni momento libero. Ora era diventato il consigliere della Regina Naeel e sotto la sua egida stava portando la guerra ad un regno vasto e potente, Il Clemente e Benemerito Regno delle Fate della Regina Ryuki. La guerra volgeva al peggio, la Regina Ryuki aveva portato in guerra anche le sue fide alleate, le cosidette Leaguers del Fashion. L’ultima battaglia si svolse nei cieli di Pharma-Cosplay la capitale del regno delle Fate. In migliaia le fate-cosplayers attaccarono il Castello Errante della Regina Naeel, era la fine, le profezie dello scrittore pazzo Fransisco Al Falcon si stavano avverando. La Regina Naeel quindi mi liberò dalla mia prigione pur di sconfiggere le Fate. Ma… beh… per quanto mi promise vagonate di doni e di cibarie… io… memore di quanto mi avevano fatto i suoi sudditi, mi alleai con la Regina Ryuki e distrussi il Castello Errante con un sol rutto. Ma non mangiai nessuno, vennero tutti rinchiusi nel Castello delle Fate della Regina Ryuki e poi… ma questa è un’altra storia….

Mad Dog e la Supergrappa di Valberikos Relegracias

Impo mi ha chiesto di raccontarvi qualche mia avventura, così per farvi divertire un po’, beh, essendo un demone sexy e prestante sessualmente ho vissuto molto avventure al limite del bizzarro e della promiscuità tra razze. Vi potrei raccontare quella volta che feci la lotta del fango con le più famose cosplayers d’Italia o di quando denudai il presidente di una famoso paese dell’est davanti al suo Gabinetto… troppa vodka quella volta, potrei anche raccontarvi di quando ho quasi distrutto l’Omniverso con un rutto, ma non farò niente di tutto questo. Vi racconterò di quando, anni fa, non troppi ma nemmeno tanti, diciamo una via di mezzo tra mille e venti anni fa, sventai il folle piano del malvagio signore del male alimentare, Valberikos Relegracias. Dovete sapere che anni fa abitavo al nord, si così a nord che più a nord c’era il nulla. Abitavo nel Polo Nord all’epoca terra dominata dalle due pissicopatiche Regine dei Ghiacci, Thirrin e Violadk. Il loro regno era giusto ed equo… ok, no, non era affatto così ma mi hanno pagato profumatamente per dirlo. Ok, le ho mangiate dopo, ma prima mi hanno pagato, io onoro i patti. Comunque loro regnavano dal loro castello di ossa e ghiaccio secco posto al centro dell’Artide. Mi avevano assunto per mangiare il loro più mortale e cattolico nemico, il Papa Eleas di Turin che da Cattolica regnava su gran parte dell’Italia. Anche se tentò di stendermi con le sue ampollose parole e di annoiarmi con i suoi interminabili discorsi sull’etica e sulla religione, alla fine, vittorioso, lo mangiai in un sol boccone. Tornai dalle Regine Pissicopatiche che ebbero un nuovo incarico per me, un nuovo e mortale nemico era salito sul trono della Siberia, proprio Valberikos Relegracias. Che mi comprò con un carico di renne che aveva sottratto ad uno scrittore pazzo tale Fransisco Al Falcon che andava blaterando di essere Estasiato e Prodigioso. Lo mangiai per pietà. E mangiai anche le Regine come mi aveva ordinato il mio nuovo padrone, Valberikos. Alla sua corte Valberikos aveva raccolto i maggiori studiosi del tempo dall’astrofisica Likias Troisis al famoso cartografo Fabrizio Furchì noto anche come Fab, alla famosa danzatrice del ventre Violettè Bianchettè, alla cantante lirica Paula Milanos, alla scrittrice Jules Baron, alla scout Chiara De Los Non Mi Ricordas Il Cognomen Mas Potrei Vederes su Facebook Mas Non Mi Va, alla costumista Pamelà Fornasarì ed infine alla famosa cuoca Alessandra Oodrah. C’erano anche altre persone ma erano antipatiche e le mangiai tutte subito. Comunque quel che mi va di raccontarvi è che una notte mentre mi aggiravo per le segrete del Castello Castelloso Misterioso e Misterante di Valberikos Relegracias, giuro, si chiamava così, scoprì un fatto agghiacciante! Il vecchio e canuto umano voleva diventare immortale e dominare ogni realtà tramite una supergrappa che aveva ottenuto usando un’antica e dimentica scienza unita ad una magia altrettanto antica. La distillazione radioattivasinteticalchemicoalterata. Avevo appena mangiato una coppia di nuovi venuti, una certa Ninna con un Orso d’appresso, e avevo sete… quindi bevvi io tutta la grappa. Essendo già immortale non mi fece alcun effetto se non una grande flatu… ehm… beh… ruttai alla grande. Sta di fatto che il castello venne sbriciolato e tutti morirono nel sonno. Ok no, io e il labrador di montagna ci mangiammo chi era sopravvissuto e poi io mangiai il labrador. Ma Valberikos era sopravvissuto e tentò di uccidermi con l’unica cosa che poteva ferirmi… una verga di argento! Ok vi sto prendendo in giro, tentò di farmi fuori ma mangiai anche lui. Beh credo sia tutto. Spero che questo mio racconto ambientato in un universo parallelo al nostro vi sia piaciuto. Alla prossima con altri bizzarri racconti del sottoscritto! MUAHAHAHHAHAHAHHAHAHHAHAHAHHAH

Youtube… vai al diavolo!

Siccome ormai su youtube mi bloccato tutti i video, per questioni di copyrights, ho deciso di non mettere più i miei video su youtube, ma di caricarli su photobucket. Già avevo creato tempo fa, tantooo, un account per questo scopo… ci avevo caricato solo un video… il primo che ho fatto… The Legend of Atil Dolkin che è basato su un librogame che avevo creato. Diciamo che non c’entra molto e non è fatto molto bene… ma ve lo propongo lo stesso 😛

http://i144.photobucket.com/player.swf?file=http://vid144.photobucket.com/albums/r173/lotdestr/atil_0003.flv

Buon Natale!

Siccome domani il post sarà molto ma molto triste, vi auguro già da ora, un Buon Natale, sperando che Babbo Mad Dog vi porti tanti regali. Ma mi raccomando… dategli anche qualcosa da mangiare, se non volete finire nel suo stomaco… come le sue renne!
Photobucket

Tra l’altro… beh ecco cosa è successo a Mad Dog quando è andato a chiedere i suoi regali di Natale seduto sulle ginocchia di Babbo Natale!

“Allora caro zio Santa io vorrei, quest’anno,
1) Valberici cotto in umido nella grappa
2) Giulio, il consorte regale di Alessia, cotto arrosto con le patate novelle
3) Kanon di Gemini, il cosplayer, cotto al cocco
4) Le Leaguers, le cinque cosplayers, che fanno la lotta nel fango per contendersi me!

Ecco per quest’anno può andare bene così…”
“Mi consenta demonio, le sembro forse Babbo Natale?”
“In effetti… potresti essere un nano di Babbo Natale… la pelata è davvero orrida, comunque!”
“Come si permette! Non sa chi sono io! Io sono il Cavaliere!”
“Ed io sono il Demone Ribelle!”
“Lei è un comunista! E’ tutto rosso! E la smetta di stare sulle mie gambe!”
“Come osa nano malefico! Le sembra che io mangi solo i bambini! E’ un insulto alla mia demonicità!”
“Mi consenta ma lei mangia altro oltre ai bambini?!”
“Si certo i nani come lei…”
“E’ un oltraggio! Sono sicuro che non avrebbe fatto lo stesso con Prodi! Comunista di merda!”
“Sbav… Mortadella… era proprio buono…”
“Ma… ma… mi consenta ha mangiato Prodi?”
“Volevo sapere se sapeva di mortadella. Mica penserà che si sia veramente ritirato dalla vita politica! MUAHAHHAHAHAHAHHAHAHAHAHH”

Racconto natalizio

La neve cadeva lentamente comprendo ogni cosa con il suo soffice e candido manto bianco che rende tutto immacolato, anche il sangue che scorreva a fiumi tutto intorno a una vecchia e gigantesca slitta. Le renne ormai giacevano senza vita, squartate fin nelle budella, le corna spezzate, i musi deformati. Un anziano uomo, alquanto sovrappeso, sedeva, nudo, tra gli animali morti. Avidamente tranciò, con una forza sovrumana, una coscia da una delle renne e la spolpò in un attimo imbrattandosi di rosso la candida e folta barba. Si alzò facendo tremare la sua grande pancia flaccida, voleva del cibo caldo, non quella schifezza ormai fredda qualcosa in cui pulsasse ancora la vita. Sentiva distintamente l’odore di carne umana… viva. Si fermò. Ora avvertiva, anche se tutta quella neve attutiva i suoi sensi, un altro odore. Penetrante. Odore di zolfo. Sentì una voce gutturale e profonda, urlare qualcosa, che non riuscì a capire, la tempesta che infuriava rendeva difficile orientarsi. Subito dopo un camion lo travolse in pieno lanciandolo contro la sua stessa vecchia slitta. L’impatto gli fece staccare la testa barbuta che rotolò giù per la collina. Il mezzo colpì anche la slitta distruggendola completamente poi si fermò.
“Dannato Babbo Natale zombie! Gli avevo urlato di spostarsi e no lui deve rimanere in mezzo alla strada in cerca di carne viva!” disse il demone ribelle saltando giù dall’abitacolo del camion. Mad Dog si specchiò sul cofano del mezzo che aveva rubato, un autoarticolato della Coca Cola, con la faccia sorridente di Babbo Natale stampata sulle fiancate. Il demone ammirò le proprie corna ricurve, i suoi denti aguzzi, i suoi occhi felini e anche la renna zombie che incombeva dietro di lui. Il mostro, sbavante una schiuma rossastra dalla bocca, cercò di mordere il demone, ma la pelle coriacea di Mad Dog distrusse la dentatura dello zombie. Il nostro caro diavolo di quartiere non si fece intimorire, senza voltarsi prese la renna zombie con le sue possenti braccia e gli staccò di netto la testa. Mentre il sangue zampillava copiosamente dalla colonna vertebrale del mostro, Mad Dog si pulì le unghie usando una delle corna delle renna.
“Cazzo ma guarda un po’ che succede quando uno vuole rubare un po’ di Coca Cola in una dimensione parallela… dovevo proprio capire in una realtà di zombie!? La mia solita fortuna… come quegli scienziati stamattina, tutti preoccupati perché ero penetrato nel loro laboratorio e avevo rilasciato quel virus letale che trasforma… oh merda! Sono stato io! Vabbè… un’altra realtà in meno da difendere!” pensò Mad Dog prima di trascinare l’intero camion dentro un portale e apparire incolume in piazza “The League of Extraordinary Fashion Cosplayers” sul Pianeta Oricalco.

“E tu dove l’hai preso quello?” gli chiese il Dio della Morte quando vide il demone e il mezzo con il muso rovinato.
“Un regalo di Babbo Natale… a te non ha fatto nulla vero?” rispose sogghignando Mad Dog che si caricò in spalla il camion per portarselo a casa.
“E cos’è questa puzza di renna zombie? Mad Dog rispondimi! Se hai di nuovo zombizzato un’altra dimensione ti facciamo diventare vegano!” concluse Anubis trasformandosi in sabbia.

Random Tale

Un deserto un grande gigantesco deserto. Una donna canta, una struggente melodia, accompagnata da un benjio. Folate di vento gelido, notturno, sollevano turbini di sabbia mentre il cielo piange la morte dei proprio figli e la nascita di nuova vita. Il Messia si è perso nelle sabbie del grande deserto del sud. La melodia scema verso la sua naturale fine. Si chiude, lentamente, il sipario su queste tristi dune. Elefanti da guerra, bardati di oro, irrompono nella scena. Sopra il più maestoso pachidermo, si trovo il maraja comodamente seduto su lussuosi cuscini. Ammira la potenza del suo esercito sterminato che si allontana presto dallo stanco deserto per penetrare nella giungla impervia. Ma all’improvviso ecco i predoni del deserto che prendono alla sprovvista l’incauto maraja e i suoi uomini. Anche se in minor numero gli uomini di Gurney riescono ad avere la meglio sugli inesperti soldati del sovrano indiano. Per festeggiare la recente vittoria, Gurney porta le sue truppe in vecchio locale fumoso e angusto. Un vecchio jube box manda una vecchia canzone dei The Platters. Gurney decide di abbordare una delle belle ragazze del locale. Ballano un lento mentre tutti i lupi di mare del deserto li osservano invidiosi. I tempi sono cambiati, un tempo c’era onore nella vittoria, non solo birra acida e fumo rancido. Ma cerchiamo di sognare abbracciati ad una bella ragazza. Il jube box si rompe, a quel punto, un bardo che sembra sbucato direttamente dal Medioevo, imbraccia il suo liuto e inizia a cantare. Una vecchia ballata sul re di Albion e su un mago potente. Una canzone magica su dei tempi antichi in cui la magia regnare ancora sul mondo. Il tempo dei miti e delle leggende, dei draghi e dei maghi, degli uomini coraggiosi che venivano dalla campagna. Il tempo dei bardi, dei cantori, dei giusti re e dei malvagi cavalieri neri. Non bisognava chiudere gli occhi davanti agli orrori del male. Ed ora è tempo che una nuova idea arrivi… andare al bagno. A tutti scappa la pipì. Almeno secondo il jube box. Mi scappa la pipì papà! Mi scappa la pipì papà! Mi scappa la pipì papà! Da questo Gurney capisce che deve andare anche lui al bagno.

Spero vi sia piaciuto ‘sto coso che ho scritto. L’ho scritto sentendo canzoni a random… quindi per questo ci sono varie cose che c’entrano davvero poco tra loro… messe insieme a random XD