Il ritorno di Drago Nero

La loro diretta di Pirati era appena finita quando un lampo di luce, che proveniva dai loro computer, li avvolse. Dopo qualche secondo riuscirono a riaprire gli occhi si ritrovarono tutti e cinque su di un galeone in mezzo all’oceano. Non c’era terraferma all’orizzonte. Si trovano sul ponte di coperta, vicino all’albero maestro. Le rifiniture del vascello erano di colore rosso e oro, il resto era di legno scuro e lucido. Le vele, che garrivano sui tre alti alberi principali, erano a strisce bianche e rosse con un teschio e due spade su ognuna di esse. I marinai che si trovavano sulla nave non sembravano prestare molta attenzione ai nuovi venuti ed erano impegnati nei loro compiti.

“Oh no. Di nuovo!” esclamò Laura che aveva capito dove si trovava.

“Di nuovo Laura? Cosa significa di nuovo?” chiese Giada sospettosa.

“Sto sognando vero?” fu invece il commento del DM Alberto.

“Era tutto vero. Il racconto… oh no, non l’ho ancora finito!” esclamò invece Tsuki.

“Siamo sulla Drago Rabbioso!” disse Luois eccitato.

“Non siete sulla Drago Rabbioso ma sulla Oricalco. L’ammiraglia della flotta terrestre del Pianeta Oricalco.”

La voce era quella ormai familiare del dio dell’Antico Egitto, Anubis.

“Mi dovete scusare se vi abbiamo portato tutti e sei sulla Oricalco. E’ una emergenza. Drago Nero vi stava per rapire tutti e abbiamo dovuto agire prima che lui vi catturasse per portarvi nella sua tana nella zona delle montagna della Costa della Spada.”

La voce della divinità era, come sempre, fredda e distante, quasi come se provenisse dall’oltretomba.

“Sei?” disse Laura

“Costa della Spada?” esclamarono tutti gli altri

Solo allora i quattro giocatori e il dungeon master di Pirati si accorsero che quello vicino a loro, appoggiato pesantemente sulla balaustra rossa, non era un marinaio ubriaco ma una persona “normale” come loro. Che si stava sentendo molto male.

“Soffro di mal di mare…” furono le prime parole di Francesco. Occhi rossi, bianco come un cencio, in questo momento sembrava più uno zombie che un essere umano.

“Quindi questo non è un sogno?” chiese ancora Alberto

“Magari fosse solo un sogno! Drago Nero e un diavolo della fossa chiamato Mad Dog mi hanno rapito a Natale. E sono personaggi che ha creato Francesco…” e Laura indicò il suo draghetto. O dragone vista la stazza.

“Non è colpa mia se…” ma Francesco non riuscì a finire che un altro conato di vomito gli mozzò il respiro e si accasciò, di nuovo, sulla balaustra.

“Quindi un drago nero ci vuole morti?” chiese Giada

“Non sono un drago nero qualunque, Drago Nero è il mio nome! E sono temuto in tutte le realtà dell’Omniverso!”

La testa del mostro era comparsa fluttuante in alto davanti a loro. Le molteplici corna appuntite e ricurve, le scaglie di osso nere, gli occhi intelligenti e malvagi, l’icore nerastro che trasudava dalla sua bocca, Drago Nero era esattamente come lo ricordava Laura.

“Sono ancora indebolito dal nostro ultimo scontro ma presto tornerò alla mia antica potenza ma voi non potrete assistere al mio ritorno sulla vostra Terra perché sarete morti! Ho affidato questo compito a dei nuovi alleati. Appena avrò eliminato voi, nessuno potrà contrastare il mio dominio! Non ci saranno più Brahma, Pelor, Zeus, Yahweh, Vega, Odino o Cthulhu! Diventerò l’unico dio di tutti gli universi e riplasmerò tutte le realtà a mia immagine e somiglianza!”

La testa di Drago Nero scomparve in uno sbuffo di vapore nerastro e si poteva sentire ancora echeggiare la sua risata malvagia. Tsuki, Giada, Alberto e Louis erano senza parole. Avevano appena visto, con i loro occhi, un vero drago parlante. Non era una cosa che capitava tutti i giorni.

“Ed ora cosa facciamo?” chiese la pragmatica Laura alla divinità dell’Antico Egitto. Prima che Anubis potesse rispondere un urlo che non sembrava umano scosse la Oricalco.

“GET OVER HERE!”

Un kunai legato ad una corda saettò dal nulla verso Laura ma venne intercettato dalla ferma mano della divinità.

“Questa è l’arma di Scorpion. Gli alleati di Drago Nero devono provenire da Outworld. E’ una realtà diversa rispetta alla nostra. Preparatevi al combattimento, stiamo per essere attaccati.” Appena il dio ebbe finito di parlare la ciurma del galeone rispose immediatamente all’ordine.

“Scorpion non sarà da solo. Avrai sicuramente bisogno di aiuto. Condizioni estreme richiedono soluzioni estreme…”

“Certi poteri vanno usati con cautela ma hai ragione Francesco. Posso leggere nella tua mente qual è la tua idea…”

Il dio egizio piantò il suo bastone sulla tolda del galeone, dall’arma partì un lampo di luce che avvolse Laura e i suoi amici. La Madre dei Draghi, adesso, aveva un terzo occhio aperto in fronte, gli altri invece non sembravano cambiati, almeno, all’apparenza. Inoltre Giada, Alberto e Tsuki avevano delle armi in mano, comparse dal nulla, i primi due avevano ricevuto delle asce bipenni naniche e Tsuki un bastone ferrato.

“Cosa avete fatto?” chiese sconvolta Laura

“Adesso avete gli stessi poteri ed abilità dei vostri personaggi di Pirati. Per chi aveva un patrono è Anubis. Molto meglio lui di Cthulhu. Alberto, sei un barbaro come Giada. C’è bisogno di qualcuno che meni, abbiamo già abbastanza caster.”

“Ma io non voglio combattere, non ci possiamo parlare con questi?” chiese Loius

La risposta fu l’apertura di decine di portali viola su tutto il vascello. Le squadre di sterminio di Outworld sciamarono sulla Oricalco. C’erano umanoidi muscolosi, con la bocca irta di molti denti aguzzi, strane protuberanze ossee sulle spalle e sulla braccia e delle lame di osso che sbucavano dalle mani, quelli che sembravano dei ninja e un essere a quattro braccia, alto due metri e mezzo, che piombò davanti a Giada. La canzone di Mortal Kombat, degli The Immortals, risuonava per l’aria grazie allo smartphone di Francesco. Da un altro portale emerse un uomo albino e pelato, strani tatuaggi rossi gli adornano la testa e le braccia. Sulla fronte aveva un punto rosso e due strisce di colore nero partono dalla parte superiore degli occhi per circondare tutta la testa. Il vestito di pelle nera era ricco di borchie e spuntoni e di un teschio umanoide sul torace.

“Quello è Quan Chi, stregone e necromante del Netherrealm.” disse Francesco

“Laura dei Draghi, Shao Kahn sarà contento quando prenderò la tua anima e ti farò diventare una mia revenant!” la voce decisa e calma di Quan Chi fece venire i brividi ai mortali sulla nave.

“Perché deve essere proprio la mia anima?”

“Shao cosa? E chi sarebbe?” chiese Loius prima che qualcuno lo colpisse con un calcio e lo facesse volare a terra. Il giocatore di Dunn, il monaco pirata, non aveva visto chi l’aveva attaccato perché non c’era nessuno davanti a lui, o almeno così sembrava.

“Deve essere Reptile. E’ uno dei ninja e può diventare invisibile!” Francesco era un grande esperto di Mortal Kombat e stava sfruttando la sua conoscenza per descrivere i kombattenti di Outworld.

“Sono il Principe Goro! Generale degli eserciti di Outworld e Principe del regno sotterraneo degli Shokan! E tu chi sei misera e patetica mortale?” chiese l’essere a quattro braccia a Giada.

“Quella che ti spezzerà la schiena in due!” rispose la giocatrice di Anakis attaccando Goro con la sua arma.

Nel frattempo Laura aveva castato Armatura di Agathys su se stessa e una patina di ghiaccio aveva ricoperto il suo corpo. La content creator e Tsuki avevano lanciato due deflagrazione occulte, due raggi di energia viola erano partiti dalle loro mani, avevano colpito il loro nemico, il ninja Scorpion. Questi era apparso dal nulla davanti a loro e aveva ingaggiato battaglia. Tsuki aveva provato a colpirlo con il suo bastone ferrato ma Hanzo Hasashi era così veloce che ogni colpo era andato a vuoto. I due Eldritch Blast sembravano avere solo fatto arrabbiare il non morto e la comparsa dell’armatura di Agathys sembrava averlo fatto infuriare ancora di più. Scorpion si tolse la sua maschera, sotto c’era un teschio umano e una palla di fuoco partì dalla sua bocca. Laura e Tsuki pensavano di essere spacciati ma un muro di sabbia evocato dal dio egizio li salvò dalla palla di fuoco. Nel frattempo Alberto era impegnato a difendersi da ben due Tartakan, i mostri con le lame sulle braccia e Louis stava venendo malmenato da Reptile, ancora invisibile. Anubis stava fronteggiando Quan Chi che usava i portali per apparire e sparire a piacimento, per colpire da più parti e aveva anche evocato dei raggi di energia dalla forma di teschio che però la divinità aveva evitato facilmente. Giada nel frattempo era andata in ira ma serviva a poco per contrastare la forza delle quattro braccia del Principe degli Shokan. Scorpion era scomparso dopo aver lanciato la sua palla di fuoco e apparve dietro a Francesco, lo agguantò e punto un kunai alla sua gola.

“SUCKERS!” urlò il ninja giallo di Mortal Kombat ai suoi avversari.

Il tempo si era come fermato, sembrava davvero che i kombattenti dell’Outworld e Drago Nero avessero vinto questa volta.

“Non è stato Sub Zero ad uccidere la tua famiglia. Guarda nel terzo occhio di Laura, vedrai che è così.” disse un assai impaurito Francesco con un filo di voce.

Hanzo Hasashi guardò dove gli veniva detto, sembrava come ipnotizzato. Il terzo occhio nella fronte della Madre dei Draghi era spalancato e riluceva di luce rossa. L’unione dei poteri di Mama e di Anubis aveva permesso qualcosa di incredibile. Tutti sulla nave poterono vedere la famiglia di Scorpion venire massacrata dal Lin Kuei, il clan del ninja noto come Sub Zero, ma ugualmente riuscirono a vedere che quello non era Sub Zero ma Quan Chi che aveva preso il suo aspetto.

“QUAN CHI!!” urlò Scorpion fuori di se, lasciando andare Francesco e scomparendo in una vampata di fiamme.

“Oh no.” disse il necromante calmo prima di sparire da un altro portale e andare via. Le truppe di Outworld si ritrovarono senza il loro principale comandante e lo scontro poi durò poco. Luois usò il corno di Dunn, che gli era apparso sulla cintura, per lanciare un liquido ambrato sul ninja con cui stava combattendo. Reptile era invisibile ma era diventato pigro e si poteva intuire da dove colpisse ormai. L’invisibilità di Reptile sparì all’istante e il ninja si ritrovò zuppo dalla testa ai piedi.

“Era pisssscio?” disse Syzoth prima di ricevere così tanti pugni da Luois che il ninja verde crollò a terra svenuto dopo qualche secondo.

Giada era riuscita a colpire varie volte Goro che stava perdendo copiosamente il suo sangue sul ponte della Oricalco. Il Principe degli Shokan si guardò intorno, molti ninja e Tartakan giacevano a terra gementi, tra cui quelli che aveva attaccato Alberto. Il DM era poi riuscito a rompere le braccia ad uno dei suoi assalitori, mentre l’altro era finito direttamente fuori bordo.

“Ritirata!” urlò quindi Goro che scomparve in un portale insieme a tutti i kombattenti di Outworld.

La situazione si era rapidamente capovolta, forse aveva influito la benedizione fatta da Tsuki o l’abilità di alcuni tra i più bravi giocatori e giocatrici di Dungeons & Dragons al mondo o la musica galvanizzante di Mortal Kombat che ancora veniva trasmessa dallo smartphone, o forse era l’insieme di tutti e tre queste cose.

“Siete stati davvero bravi. Complimenti. Adesso vi toglierò i poteri che avete ottenuto e tornerete a casa vostra. Drago Nero non è abbastanza potente adesso per attaccarvi di nuovo. Non ricorderete niente di tutto questo.” disse il dio egizio.

“Cosa faremo quando Drago Nero ci attaccherà di nuovo?” chiese Francesco

“Farete del vostro meglio, come oggi, è tutto quello che mi aspetto da voi. Ci prepareremo quando Drago Nero ci attaccherà di nuovo saremo e sarete preparati.”

Detto questo il solito lampo di luce li avvolse e si ritrovarono ognuno a casa loro, senza avere memoria di quello che era successo.


FINE


La Madre dei Draghi

Giada di Ruolo

Alberto

Luois

Tsuki

(Nel video potete vedere un anticipo di qualcosa che verrà… un trailer diciamo! :D)